Quello è arrivato oggi è l’ultimo traghetto che arriva al porto di la Goulette. Il governo tunisino ha infatti disposto che fino al 3 aprile sia sospeso qualunque collegamento marittimo tra Italia e Tunisia.
Il traghetto di una compagnia italiana che proveniva da Palermo, è arrivati ieri nel porto di La Goulette. La nave trasportava a bordo 268 passeggeri. Una volta attraccata, i passeggeri sono stati posti in isolamento domiciliare. Da ora in avanti, saranno monitorati secondo le nuove norme sanitarie vigenti in Italia per fronteggiare l’emergenza coronavirus. A riferirlo è Nissaf Ben Alaya, direttrice generale dell’Osservatorio Nazionale delle nuove malattie emergenti. Questo è praticamente l’ultimo arrivo di una nave dalla Tunisia. Con l’entrata in vigore della sospensione dei collegamenti marittimi tra i due paesi nessuna nave proveniente dall’Italia potrà più sbarcare nel paese. Il provvedimento è stato emanato dal governo tunisino allo scopo di contenere l’epidemia di Covid-19, e sarà valido fino al 4 Aprile.
Il 4 Marzo, Abdellatif Mekki, Ministro della Sanità della Tunisia, aveva annunciato l’interruzione dei traghetti nella tratta Tunisi-Genova. Il provvedimento era stato giustificato dal ministro come una misura preventiva per cercare di limitare la diffusione del coronavirus. Il 2 marzo si è infatti verificato il primo caso di contagio in Tunisia. Un uomo di 40 anni era rientrato dall’Italia, su un traghetto Gnv. Appena sbarcato, risultò positivo al Covid-19 e venne subito trasferito all’ospedale Farhat Hached di Sousse.
I restanti passeggeri della nave furono messi sotto osservazione. La nave stessa fu sottoposta ad isolamento per verificarne le condizioni sanitarie. Secondo quanto ha riportato in seguito l’Usmaf, il 40 enne si era imbarcato a Genova il 26 febbraio.
Sempre nella data del 4 marzo, due italiani erano stati costretti ad attaccare con la loro imbarcazione nel porto di Monastir. Il motivo è che provenivano dall’Italia e per prevenire una qualsiasi epidemia, sono stati costretti a rimanere a bordo. In seguito hanno raccontato questa loro disavventura in televisione a Pomeriggio Cinque.
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Hanno raccontato che le autorità tunisine erano terrorizzate dal coronavirus, e hanno poi dichiarato che: “La nostra è una barca di servizio, eravamo al lavoro nel Mediterraneo e in siamo dovuti andare a Monastir. Lì ci hanno bloccati in porto, ci hanno misurato la temperatura e ci hanno obbligati a stare sulla barca, senza acqua né luce. Ci hanno trattati come fossimo untori”.
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