Coronavirus, iscritti M5S: “3 milioni di restituzioni a Protezione Civile”

Coronavirus, gli iscritti M5S votano sì: i tre milioni di restituzioni previste vanno alla Protezione Civile. Favorevoli oltre il 97% dei votanti

Il M5S ha votato sì al trasferimento dei 3 milioni di restituzioni. Saranno destinati alla Protezione Civile per supportare l’acquisto di apparecchi per la terapia intensiva. Alle ore 12:00 di oggi si è conclusa la consultazione su Rousseau attraverso la quale gli iscritti abilitati al voto hanno potuto esprimere le loro preferenze su diverse questioni, tra cui la destinazione delle restituzioni dei portavoce del Movimento 5 Stelle alla Protezione Civile per l’acquisto di apparecchi per la terapia intensiva. La votazione si è conclusa con un plebiscito. Il 97.5% dei votanti ha votato Sì, ratificando la proposta del Capo politico Vito Crimi.

“Un segnale importante in un momento di difficoltà per il Paese, ma anche un investimento fondamentale, che tornerà utile anche una volta superata l’emergenza sanitaria“. Il Blog delle Stelle ha così commentato la decisione di trasferire una somma importante in una fase di emergenza.

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Di Maio compra 1.000 ventilatori cinesi per l'emergenza Coronavirus
Di Maio compra 1.000 ventilatori cinesi per l’emergenza Coronavirus (GettyImages)

Il Blog aggiunge: “Ora concentrati anche sulla Cultura”

Dopo il trasferimento dei fondi alla Protezione Civile sull’emergenza coronavirus, il M5S vuole dare un impulso anche alla Cultura, colpita in modo particolare nelle ultime settimane. “In questa fase di emergenza legata alla diffusione del nuovo coronavirus – si legge sul Blog delle Stelle – non possiamo dimenticarci dell’enorme importanza che il comparto culturale riveste per l’economia del nostro Paese. Si tratta di un settore che rappresenta un’importante fetta dell’economia italiana, ma anche un fiore all’occhiello della nostra identità e riconoscibilità nel mondo. La grande sofferenza che tutti i settori, dall’editoria al cinema, dallo spettacolo dal vivo ai musei e alla musica, stanno sperimentando già da settimane è dunque un pericolo non soltanto per la nostra economia ma per la nostra immagine di “culla della cultura” a tutto tondo”.

“Primi e parziali dati – si legge – disegnano i tratti di una situazione disastrosa: oltre l’80% di perdite di incassi in due settimane per il mondo del cinema (rispetto allo stesso periodo nel 2019), meno 25% in media per il mercato del libro (meno 50% in Lombardia, Veneto ed Emilia), spettacoli teatrali cancellati e intere programmazioni da rifare. E l’impatto negativo, purtroppo, è sicuramente destinato ad aumentare vista l’estensione delle misure restrittive a tutto il territorio nazionale. Secondo Federculture, il proseguire della crisi potrebbe determinare, a livello di consumi, una perdita nel medio periodo di circa 3 miliardi di euro di spesa per attività culturali e ricreative”.

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