Coronavirus, in Lombardia le aziende sono pronte allo stop (Getty) - meteoweek.com
In Lombardia le aziende sono pronte allo stop qualora non avessero la possibilità di rispettare i requisiti sanitari richiesti per svolgere le attività lavorative in maniera sicura rispetto alla diffusione del Coronavirus.
Le aziende lombarde sono pronte a sospendere la loro attività, se non ci sono i requisiti minimi sul posto di lavoro per garantire ai dipendenti l’attuazione delle norme di comportamento stabilite dal dpcm emanato dal governo.
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In una nota diffusa dopo la seduta straordinaria del Comitato di Presidenza di Confindustria Lombardia si legge: “le associazioni territoriali stanno lavorando sin dal primo giorno dell’emergenza, anche attraverso l’istituzione di task-force dedicate, e sono disponibili a mettere in campo un codice di autoregolamentazione in linea con le prescrizioni sanitarie più ferree e autoimporsi una sospensione in caso di impossibilità a soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dall’emergenza”.
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In un’intervista rilasciata a Radio Capital, Walter Ricciardi, consigliere dell’Organizzazione Mondiale della sanità e consulente del ministero della Salute, ha detto che la richiesta avanzata dalla Regione Lombardia di chiudere qualsiasi attività per tenere sotto controllo il contagio da Coronavirus “ha senso. La pressione sul servizio sanitario regionale lombardo è spasmodica”.
Eppure le misure di contenimento previste per la Lombardia potrebbero non essere necessarie in altre regioni italiane, soprattutto per le regioni del centro e del sud in cui l’epidemia è sotto controllo.
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Ricciardi ha, infatti, aggiunto che la Lombardia “è per l’Italia quello che Wuhan era per l’Hubei“, e quindi sono necessarie delle misure ad hoc per far fronte alla situazione specifica.
Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato che il governo è disponibile a un dialogo con la Regione Lombardia per quanto riguarda le richieste che saranno avanzate per tenere sotto controllo l’evoluzione della curva epidemiologia del Coronavirus.
Di seguito le parole pronunciate dal premier: “Siamo disponibili a introdurre misure più restrittive per la Lombardia e altre regioni che lo dovessero chiedere? Ieri c’è stata una videoconferenza: ho dato mandato al ministro Speranza di sollecitare il governatore Fontana a formalizzare le richieste motivandole. Siamo in attesa di ricevere quelle richieste. Non c’è nessuna chiusura verso misure più restrittive“.
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