Total Lockdown: chiuso tutto! Proprio come in guerra. Cosa succede da domani

Prison Police officers stand guard after an ambulance (Rear) entered the SantAnna prison during a protest of inmates' relatives in Modena, Emilia-Romagna, in one of Italy's quarantine red zones on March 9, 2020. - Inmates in four Italian prisons have revolted over new rules introduced to contain the coronavirus outbreak, leaving one prisoner dead and others injured, a prison rights group said on March 8. Prisoners at jails in Naples Poggioreale in the south, Modena in the north, Frosinone in central Italy and at Alexandria in the northwest had all revolted over measures including a ban on family visits, unions said. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP) (Photo by PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)
Il Total Lockdown è una richiesta che di solito si attua in paesi che affrontano gravi fatti terroristici, guerre e altre situazioni di grave pericolo per l’incolumità delle persone. Ed è quello che avevano chiesto il governatore della Regione Lombardia Fontana, quello del veneto Zaia, del Piemonte Cirio, e la maggior parte dei sindaci dei grandi comuni della Lombardia.
L’Oms lo ha annunciato: “Il coronavirus ormai è una pandemia”. E il drammatico contagio si è spostato dalla Cina all’Europa. L’Italia è il focolaio come fu la provincia dell’Hubei in Asia. E nello specifico la Lombardia è la regione più colpita, la Wuhan italiana, e non si riesce a fermare il propagarsi del Covid-19. Oggi i governatori delle regioni maggiormente colpite dal coronavirus hanno chiesto il Total Lokdown, il tutto chiuso che di solito si usa in caso di guerra, o di atti terroristici o, appunto, gravi pandemie o calamità naturali.
Alle 21.40 è tornato a parlare il premier Conte: “Al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani, solo pochi giorni fa vi ho chiesto di restare a casa e avete risposto in modo straordinario”. Questo è il momento di fare un passo in più: chiudiamo tutto!”
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I dati di oggi 11 marzo
Sono 10.590 i malati complessivi di Covid19, quelli ricoverati con sintomi 5.838 e 3.724 sono in isolamento domiciliare, mentre i guariti sono in tutto 1045, dei quali 41 oggi. Nel bollettino quotidiano il commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, ha poi precisato che il numero di malati è aumentato di 2.076 unità rispetto a ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 12.462. Le vittime sono complessivamente 827: rispetto a ieri sono 196 in più.
Il governatore lombardo Attilio Fontana ha formalizzato oggi al governo le seguenti richieste: 1) chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità; 2) chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità.
Aperte le farmacie, le parafarmacie e le rivendite di generi alimentari e di prima necessità. 3) Chiusi bar, pub, ristoranti di ogni genere, attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza. 4) Chiusi anche gli alberghi e ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico. 5) Chiusi tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti. Il governatore veneto, Zaia e quello piemontese, Cirio, si sono accodati alla richiesta di Fontana.