Salvini: “in tutta Italia bisogna chiudere tutte le attività”

Matteo Salvini lancia una proposta molto forte per fronteggiare ancora meglio l’epidemia di Coronavirus che ha costretto l’intero paese a diventare zona rossa. 

Salvini proposta
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Secondo Matteo Salvini, per fronteggiare al meglio l’emergenza coronavirus, bisogna necessariamente chiudere tutte le attività per circa due o tre settimane. Una mossa drastica che però, per l’ex Ministro dell’Interno, deve essere affrontata con la garanzia da parte dello Stato di totale copertura economica per tutti i commercianti che saranno messi in ginocchio da un provvedimento del genere. In questo discorso naturalmente, il leader della Lega non dimentica che proprio sul tema economico, il dialogo deve arrivare in Europa e soprattutto dentro la Banca Centrale Europea. E su questi temi dunque, che Salvini si è detto disposto a cercare una mediazione con il governo giallorosso. La sua proposta, che risulta persino più drastica della zona rossa per tutta Italia dichiarata ieri dal premier Giuseppe Conte, può funzionare perché a suo parere, l’isolamento totale a Codogno ha prodotti ottimi risultati. 

Salvini: la sua proposta di annullare le tasse

Già a fine febbraio, il leader della Lega aveva chiesto al governo di imporsi in Europa sui temi economici per la situazione creata dall’emergenza coronavirus. In quel momento, il segretario della Lega vedeva il concreto rischio di danni economici tali, da mettere il paese in ginocchio. Salvini affermò che con il turismo già sprofondato nella crisi più profonda, una manovra da almeno 50 miliardi era l’unica soluzione possibile. Anche perché, ricordò che il problema intaccava tutto il territorio nazionale, e non soltanto le regioni colpite dal Covid-19.

Salvini proposta
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Il leader della Lega avanzò anche la richiesta di annullare del tutto le tasse ai cittadini, piuttosto che limitarsi a sospenderle. Invocò inoltre un piano di aiuti straordinario per andare in soccorso delle piccole partite Iva, degli artigiani e dei commercianti. Infine, concluse ricordano come la richiesta della Lega di chiudere le frontiere già nella data del 30 gennaio, fosse rimasta inascoltata. A rispondere indirettamente a Salvini fu Antonio Misiani, Viceministro dell’Economia, che difese la manovra che stava per essere approvata dal governo in quelle settimane.

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Misiani dichiarò infatti che: “Stiamo affrontando con tutte le nostre capacita la emergenza, monitorando passo dopo passo. E’ assolutamente indispensabile condividere con le organizzazioni economiche sindacali le priorità per far ripartire il Paese”.

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