Data la situazione d’emergenza siglata dal contagio da Coronavirus, nuove misure precauzionali sono all’attivo anche all’ospedale Spallanzani di Roma: i pazienti positivi che non necessiteranno più di assistenza ospedaliera, verranno trasportati in isolamento in caserma.
Una notizia che ci è pervenuta poco fa, da fonti ufficiali. La scelta di questa misura preventiva si è resa necessaria a causa dell’elevato numero di contagi che continuano ad essere confermati nel nostro Paese. Risulta fondamentale, in queste situazioni, tentare di lasciare quanti più posti possibili all’interno delle strutture ospedaliere, in particolar modo allo Spallanzani di Roma.
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Per tale ragione, verranno trasferiti in una caserma in “isolamento domiciliario” alcuni pazienti attualmente ricoverati allo Spallanzani, ma che non necessitano più di assistenza particolare e di ospedalizzazione. Questo è quanto si legge nel Bollettino medico n. 38 del 8 marzo 2020, emanato dalla Direzione Sanitaria dello Spallanzani e pubblicato nella giornata di oggi sul sito ufficiale.
“Grazie alla collaborazione con la Sanità Militare verranno trasferiti in isolamento domiciliario alcuni pazienti che non necessitano più di ospedalizzazione ma che, per motivi vari, non possono recarsi presso il proprio domicilio. Ad esempio la presenza in casa di minori o anziani immunodepressi non infetti. O anche turisti o militari che non hanno domicilio in città”.
A Roma, però, il clima comincia a surriscaldarsi – sulla scia di quanto già avviene in altre città d’Italia. Già da questa mattina, infatti, tra materassi in fiamme e infermerie prese d’assalto, si è scatenata una vera e propria rivolta all’interno del carcere di Rebibbia. Appellandosi infatti alle stesse richieste lanciate dagli altri carcerati d’Italia, i detenuti romani chiedono un intervento immediato del Governo per ottenere l’amnistia a causa dell’emergenza sanitaria.
Nella casa circondariale di Foggia, tra l’altro, sono al momento 20 i detenuti evasi e ancora in fuga. L’evasione sarebbe successa questa mattina: un gruppo di almeno 50 detenuti è infatti riuscito a scappare dalla struttura, ma soltanto 30 di questi sono stati immediatamente bloccati dalle forze dell’ordine. I fuggitivi potrebbero essersi nascosti nei locali delle attività di zona, mentre altri ancora sarebbero riusciti a rubare alcune vetture.
La situazione più difficile, però, riguarda il carcere di Modena. Già dalla giornata di ieri si contano infatti ben 6 decessi tra i detenuti, morti per cause ancora tutte da accertare. Secondo le prime ricostruzioni, però, tre di questi sarebbero tunisini, dei tossicodipendenti che hanno approfittato della caos generale per assaltare l’infermeria, rubare farmaci e assumere dosi letali di metadone.
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