Provvedimento urgente da parte del primo ministro Kyriakos Mitstotakis che sta pensando di sospendere anche tutti gli eventi pubblici, anche quelli sportivi.
La Grecia chiude le aule
“Non vogliamo correre alcun rischio, non possiamo permetterci che un’emergenza come quella che sta riguardando paesi vicini al nostro invada i nostri ospedali. Sarebbe il caos. Quindi abbiamo deciso di porre immediatamente in atto una serie di iniziative per controllare il contagio”. Lo spiega ai giornalisti il primo ministro greco Kyriakos Mitstotakis che, immediatamente dopo l’ufficializzazione di un primo caso di coronavirus anche sull’isola di Lesbo, annuncia che per le prossime due settimane le scuole di ogni ordine e grado e le università resteranno chiuse.
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Le isole
La situazione sull’arcipelago ellenico è ovviamente quella che preoccupa di più. Perché se il virus riesce a superare il braccio di mare e ad attecchire in ognuna delle isole greche sarebbe un incubo. Un danno incalcolabile per il turismo, che qui sperano ancora di salvare anche perché è una delle poche voci economiche positive del paese, ma anche perché le strutture sulle isole sono già difficili da amministrare nella normalità. Figuriamoci in un contesto di piena emergenza.
Novanta contagiati
I dati dell’OMS dicono che in Grecia i casi sarebbero almeno una novantina anche se per ora non ci sarebbero persone in pericolo di vita né decessi accertati. Ma il contagio è arrivato anche qui e ha convinto Mitstotakis a correre ai ripari. Battage di promo su tutte le reti televisive e radiofoniche nazionali e private su come si previene il contagio e su come mantenere la massima igiene personale e degli alimentari. Pare che Mitsotakis abbia chiamato personalmente alcuni direttori di rete di Mediaset dopo avere visto i promo che da due giorni ormai sono in testa e in coda a ogni blocco pubblicitario su tutte le reti non solo Fininvest ma anche della Rai e degli altri editori.
L’emergenza migranti
La Grecia per altro si trova ad affrontare anche un’altra emergenza molto seria: quella dei migranti provenienti dalla Turchia, si parla ormai di 30mila persone, che continuano a premere verso il confine. I controlli sono stati intensificati anche per prevenire il fenomeno dei trafficanti di clandestini visto che negli ultimi giorni sono già stati intercettati diversi camion carichi di migranti provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq che stavano cercando di passare in Macedonia.
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Pronti a stringere ancora
Kyriakos Mitstotakis non esclude che possa essere necessario un ulteriore giro di vite sui provvedimenti: “Mi aggiorno ormai di ora in ora con i colleghi della sanità per avere un quadro certo della situazione. Scuole e università resteranno chiuse, stiamo valutando se chiudere anche le attività pubbliche di grande densità come gli eventi sportivi indoor e all’aperto e se prenderemo una decisione sarà già nelle prossime ore”.