Coronavirus, 5-7% dei malati sotto i 30 anni: Iss lancia appello ai giovani

In una situazione d’emergenza come questa, in cui ormai tutta l’Italia si estende su di un’unica “zona rossa”, il decreto legge firmato dal premier Conte assume un ruolo ancora più importante: un nome che non è soltanto simbolico, “Io resto a casa”, ma che vuole essere una fortissima raccomandazione a tutti i giovani italiani.

Perché purtroppo sono i giovani la fascia più incosciente della popolazione: la pericolosità del virus è stata fin troppo a lungo presa sotto gamba dai ragazzi e le ragazze impegnati a trascorrere serate e pomeriggi tra aperitivi, cenette e discoteche. Una pericolosità paradossale, per giunta, perché il nuovo Covid-19 è anche un nemico subdolo.
Secondo quanto riportato dall’ultimo bollettino medico, esposto contestualmente alla conferenza stampa con la Protezione Civile, soltanto una piccola fetta di malati è al di sotto dei 30 anni. Si parla, per la precisione, di un 5-7% dei contagiati attuali, che contrasta senz’altro con la fetta più grande – composta da pazienti di oltre 80 anni.
LEGGI ANCHE: Emergenza Coronavirus, aumentano i decessi: 36,2% nelle ultime 24 ore
LEGGI ANCHE: Coronavirus. Bild cita Merkel: “si infetterà 60-70% popolazione”
Coronavirus, l’appello dell’Iss ai giovani: “responsabili dei loro comportamenti”
Come spiegato dal presidente dell’Isitituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, sempre durante l’incontro con i media e i giornalisti, un dato del genere “conferma che queste fasce di età sono meno suscettibili” al coronavirus, ma al contempo “significa anche che il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio“. Questo poiché, “dove il virus circola meno, se i comportamenti non sono congrui e coerenti con le raccomandazioni, è chiaro che sarà molto difficile modificare le curve; i nostri comportamenti sono un elemento decisivo“.
Soprattutto perché i giovani, sebbene più resistenti al coronavirus rispetto agli anziani, sono dei veicoli fertilissimi per il nuovo Covid-19, tanto da poter essere dei veri e propri pericoli per tutti coloro che gli sono intorno: anziani, immunodepressi, pazienti con trascorsi oncologici alle spalle. Come spiega ancora Brusaferro, “le fasce di età più giovani hanno forme meno gravi e letali dei più anziani, ma possono comunque infettare gli altri. E per tale ragione devono sentirsi responsabili dei loro comportamenti”. Perché potrebbero contagiare qualcuno rischiando di mandarlo in terapia intensiva.

Aumentano i decessi da Coronavirus in Italia
Sempre contestualmente alla conferenza stampa della Protezione Civile, sono stati divulgati i dati aggiornati in merito alla situazione coronavirus. Secondo i dati che sono stati resi noti dalle autorità, dunque, i morti legati al Covid-19 in Italia sono al momento 631, con un aumento di 168 decessi in più rispetto alla giornata di ieri, e un incremento relativo del 36,2%.