L’emergenza coronavirus ha fatto sì che tutta l’Italia finisse all’interno della cosiddetta “zona rossa”, all’interno della quale i cittadini potranno continuare la loro vita normale con alcune restrizioni: e in merito a questo, si è espresso proprio Alberto Cirio.
A seguito delle recenti dichiarazioni di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, si è espresso il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. “Il parere di Fontana va ascoltato, in base a come si evolve il contagio siamo pronti per quelle misure di chiusura totale chieste dal presidente della Lombardia”.
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Queste le parole proferite da Cirio durante una diretta Skype al Tgr del Piemonte. Parole, tra l’altro, ulteriormente specificate: “Fontana analizza la situazione con almeno una settimana di anticipo rispetto al Piemonte, e se si dice pronto a fermare un Pil che è la metà di quello italiano, dobbiamo valutare con grande attenzione questa proposta. Presto, oltre agli oltre 300 attuali posti a disposizione in Rianimazione se ne avranno altre 150 attraverso una convenzione con il privato”.
“Questo, unito all’acquisto dei caschi per la ventilazione ed altre operazioni – ha poi concluso il governatore intervistato al Tgr – ci consente di essere pronti per un’eventuale emergenza che ci auguriamo di non vivere, ma che si deve mettere in conto con grande lucidità”.
Il governatore della Lombardia, che ha da poco finito il periodo di isolamento a seguito del contagio da Covid-19, ha preso parte a una riunione con i 12 sindaci dei capoluoghi della Regione. Marginalmente all’incontro, allora, si è appellato al Governo avanzando una nuova proposta, più forte in maniera di restrizioni.
“Va valutato anche lo stop al trasporto pubblico locale“, ha infatti dichiarato Fontana, intervistato per Sky Tg24; del resto, prendere i mezzi pubblici “è sicuramente un modo attraverso il quale si diffonde il virus“. Inoltre, sarebbe necessario “chiudere le attività commerciali” non essenziali all’interno della Regione, ovvero tutte quelle attività che non rientrano nel settore alimentare, energetico, nella gestione dei rifiuti e della farmaceutica.
Per combattere il coronavirus, secondo il governatore, in Lombardia servono misure più astringenti. La Regione, in effetti, è ormai al collasso da un punto di vista sanitario. “Stiamo arrivando veramente ai limiti massimi“, ha dichiarato Fontana. Che ha poi proseguito: “Stiamo facendo miracoli e abbiamo aperto in poco più di dieci giorni più di 200 letti di rianimazione ma purtroppo le richieste di malati, di persone contagiate, sono maggiori dei numeri che noi riusciamo a realizzare. È chiaro che la situazione sta avvicinandosi a un momento pericoloso. Bisogna fare in modo che entro questa settimana il numero di chi si infetta inizi a ridursi”.
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