17 di questi nuovi casi in Cina sono avvenuti nella provincia di Hubei. Si tratta del numero più basso di contagi dai primi giorni dell’epidemia, a inizio gennaio.
Il mondo intero è preoccupato per la diffusione del Coronavirus. Abbiamo visto come in Italia le cose si siano complicate negli ultimi giorni. Tanto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme agli altri ministri, abbia optato per misure più ferree. Così tutto il Paese è stato inserito nella “zona rossa” e dovrà osservare delle regole molto restrittive per la vita di tutti i giorni. Ma in Cina, nel Paese in cui tutto ha avuto origine, le cose stanno lentamente tornando alla normalità con numeri che fanno ben sperare.
L’ultimo dato è stato reso noto dalla Commissione sanitaria Nazionale. Nelle scorse ore, infatti, nel consueto bollettino sono stati resi noti appena 19 nuovi casi di contagio da Coronavirus. Si tratta, senza quasi neanche il bisogno di sottolinearlo, del dato migliore da inizio gennaio, cioè dai primi giorni di contagio. 17 di questi nuovi casi di persone contagiate dal Covid-19 risiedono nella provincia di Hubei, uno dei primi focolai da quando la diffusione del Coronavirus è iniziata in Cina.
Tutte e 17 i soggetti trovati positivi al test per il Coronavirus sono decedute. Gli altri due casi di contagio fatti registrare nelle ultime 24 ore si sono verificati a Pechino e a Guangdong. Nel giro di meno di due mesi, dunque, una delle nazioni più grandi e popolate al mondo sembra essere riuscita a far chiudere il cerchio attorno al Coronavirus. Lo aveva già dichiarato nelle scorse ore il Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “La Cina sta riuscendo a riportare l’epidemia sotto controllo e si assiste a un calo dei nuovi casi riportati in Giappone. Questo dimostra che non è mai troppo tardi per invertire la tendenza sul virus“.
Alla fine dei conti, dunque, la Cina dà una bella lezione al mondo sulla gestione di un caso grave, come l’epidemia di un virus. È bastato sbarrare le porte e invitare la popolazione a non uscire di casa, se non per questioni di stretta necessità. A questo si aggiunga un grande apporto da parte del sistema sanitario, con persone di qualsiasi genere ed età che è stata fatta guarire negli ospedali, anche in quelli costruiti ad hoc come nel caso di Wuhan.