Max Von Sydow | un ricordo del più grande caratterista di sempre

Al grande Max Von Sydow, scomparso oggi all’età di 90 anni, è toccata una carriera da “cattivo” cinematografico, un destino assolutamente prevedibile per gli stranieri nordeuropei ad Hollywood. Ma la sua carriera cominciò con i ruoli da “uomo qualunque”. Ecco il ritratto di un caratterista inarrivabile.

Ci ha lasciato oggi, all’età di 90, il grande Max Von Sydow, noto soprattutto per film come Il Settimo Sigillo o L’Esorcista ma vero e proprio “tuttofare” del cinema, caratterista inarrivabile che nel tempo aveva imparato a fare tutto ciò che doveva fare un protagonista ma con un decimo del tempo su schermo. Pochissimi altri attori possono vantare un talento del genere e anche i più bravi hanno bisogno di un minutaggio adeguato o addirittura di un film intero per lasciare un segno.

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In memoria di Max Von Sydow

A differenza di molti altri attori con dalla filmografia eccellente, Max Von Sydow ha sempre avuto una attitudine molto laica nei confronti dei progetti che sceglieva. Non a caso, infatti, negli ultimi anni ha persino prestato la voce a personaggi dei videogiochi, in Skyrim (celebre gioco di ruolo open world di Bethesda) e in Lego Star Wars. Nonostante l’età, Von Sydow non sembrava rallentare mai, mantenendo costantemente un ritmo impressionante di tre o quattro film all’anno. Questa versatilità era resa possibile dalla sua incredibile capacità di incidere in un film con pochissimi gesti e anche in ruoli apparentemente marginali (pochissimi minuti ad esempio ne Il Risveglio della Forza valgono più di film interi che non lo hanno saputo valorizzare al meglio). Bastava il suo sguardo e qualche mossa a rendere indimenticabile ogni sua apparizione sul grande schermo. Data la sua provenienza svedese, è stato scelto diverse volte (per le semplificazioni un po’ forzate degli americani) come nazista al cinema, e il suo fisico alto e longilineo lo ha spesso “costretto” a ruoli da cattivo. Eppure in Svezia aveva cominciato nel ruolo del “ragazzo qualunque”.

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Un caratterista inarrivabile

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Ingmar Bergman lo volle cavaliere ne Il Settimo Sigillo, nel ruolo di un uomo che intraprende un viaggio onirico e metonimico con la Morte stessa, ma per il maestro svedese ha interpretato anche il classico e ordinario borghese in Come In Uno Specchio e il lavoratore della classe media ne Il Posto Delle Fragole, fino al prete sempliciotto di campagna in Luci d’Inverno. Gli americani lo ricordano soprattutto per il suo Gesù ne La Più Grande Storia Mai Raccontata, ma è stata proprio l’America a scoprire le sue abilità di caratterista in ruoli da non protagonista o in ruoli da protagonista che richiedevano però l’aderenza ad una maschera cinematografica che consentiva poco spazio di manovra ma una grande abilità nel veicolare determinate suggestioni (è ad esempio il ruolo che ebbe ne L’Esorcista).

Pochi minuti per cambiare un film

Max Von Sydow proveniva dal teatro e per questo sembrava incredibilmente a suo agio con il trucco di scena. A differenza di molti altri suoi colleghi, che non riescono a credere fino in fondo ai personaggi, anche assurdi, che sono chiamati ad interpretare, il caratterista svedese riusciva ad essere credibile anche nelle parti più impensabili. Max Von Sydow è stato infatti l’Imperatore Ming in Flash Gordon, re malvagio in Conan Il Barbaro e Blofeld in Mai Dire Mai (unico film di 007 non ufficiale). Von Sydow è stato un attore capace di dire tutto con pochissime espressioni. Per ricordare questa sua immensa capacità di cambiare un film anche attraverso una comparsa di pochi minuti basterebbe rivedersi Fuga Per la Vittoria, in cui interpreta un ufficiale dell’esercito tedesco con la passiona smodata per il calcio. Un suo movimento degli occhi era sufficiente per far capire tutto.

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