Italian lawyer Giuseppe Conte addresses journalists after a meeting with Italy's President Sergio Mattarella on May 23, 2018 at the Quirinale presidential palace in Rome. Italy's president approved little-known lawyer Giuseppe Conte's nomination to be prime minister of a government formed by far-right and anti-establishment parties. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP) (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)
Tutti i punti salienti del decreto che stanotte viene trasmesso alla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore da domani mattina.
“Non c’è più tempo”, ha detto il presidente del consiglio che di fatto ha esteso a tutto il territorio nazionale quello che era già stato introdotto nella notte tra sabato e domenica per la Lombardia e quattordici province. Il decreto entra in vigore da domani mattina subito dopo la pubblicazione on line sul sito della Gazzetta Ufficiale e resterà in vigore fino al 3 aprile incluso.
Il decreto prevede che le persone che non devono muoversi per motivi di carattere professionale giustificato o per gravi motivi di carattere familiare, restino a casa fino a nuovo ordine. Il ministero degli Interni già da oggi ha messo a disposizione un modulo che andrà compilato e dovrà essere esibito a qualsiasi richiesta ai controlli di militari, polizia o carabinieri. I controlli saranno intensi e su tutto il territorio nazionale. Le sanzioni amministrative, dai 200€ in su per chi trasgredisce, saranno applicate immediatamente. Si rischia anche il carcere se si abbandona la propria zona di residenza senza un concreto motivo valido. Il modulo andrà compilato e dovrà essere accompagnato da documenti validi e da una certificazione che attesti il motivo dello spostamento. Un contratto di lavoro, l’orario di servizio. L’invito da parte del governo a tutte le aziende è di applicare ovunque lo smart working dove possibile. Le aziende dovranno sospendere qualsiasi attività non necessaria: le riunioni che comportano lo spostamento di personale dovranno essere rinviate o annullate.
Dal momento dell’entrata in vigore del decreto non si potrà lasciare la propria zona di residenza a meno di un gravissimo e giustificato motivo. Il ricovero di un congiunto, la necessità di dare assistenza a un familiare disabile o ospedalizzato. Vietato spostarsi per motivi di turismo, di vacanza o per qualsiasi cosa che non sia un motivo di lavoro o di famiglia davvero grave. Gli studenti fuori sede che sono tornati alle zone di residenza non potranno tornare al luogo di studio fino a nuovo ordine. Così come il personale che lavora fuori sede: una volta che saranno nella zona di residenza del lavoro non potranno tornare a casa nel fine settimana o in qualsiasi altro periodo.
I notiziari hanno dato ampio risalto a gruppi di giovani che, indifferenti al decreto, hanno affollato i locali della movida. I locali resteranno tutti chiusi dalle 18 in poi e dalle 6 alle 18 resteranno aperti solo bar, ristoranti e pizzerie che garantiranno uno spazio agevole di sicurezza tra ogni persona di almeno un metro. Se questo spazio di sicurezza non è garantito il locale dovrà chiudere; i locali non a norma saranno sanzionati e chiusi d’autorità. Vietato anche consumare all’aperto: chiusi i dehor. Chiusi dalle 6 alle 18 anche gli autogrill e i bar delle aree di servizio di strade, autostrade, aeroporti e stazioni ferroviarie.
Scuole e università, che inizialmente erano state chiuse fino al 15 marzo resteranno chiuse sicuramente fino al 3 aprile. Chiuse anche tutte le attività comuni: aule, biblioteche, aree di ricreazione.
Tutte le palestre, pubbliche e private (e dunque anche quelle di alberghi, società sportive professionistiche o amatoriali e private) dovranno restare chiuso fino a nuovo ordine.
Tutti i campionati di qualsiasi sport di ogni ordine e grado, professionistici, amatoriali e giovanili sono sospesi. Niente Serie A. Tutti i campionati che erano già stati parzialmente sospesi non potranno riprendere fino a quando la situazione non si normalizzerà. Si tratta di un vero e proprio atto di forza del governo che di fatto scavalca la volontà della Lega Calcio che fino a ieri aveva invocato la propria indipendenza sulla gestione del campionato.
Resteranno chiusi tutti i locali pubblici che prevedono un grande assembramento di persone. Saranno sospese tutte le attività culturali. Chiusi cinema, teatri, musei, mostre, ma anche attività ludiche e ricreative come oratori, società culturali e ricreative per tornei di carte, incontri conviviali, dibattiti. Chiuse le sale gioco, le sale bingo. Niente concerti nemmeno nelle aree all’aperto.
Saranno controllate stazioni e aeroporti, le banchine di arrivo dei collegamenti di autobus gran turismo di linea. Ulteriori controlli saranno istituiti con posti di blocco fissi e mobili all’ingresso delle aree urbane e nelle città. Lo scopo è di ridurre al minimo la mobilità e monitorare qualsiasi flusso di persone e cose.
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