È stata l’ultima regione a scontrarsi con l’emergenza: ci sono volute più di due settimane prima che la Val d’Aosta avesse il suo primo contagio da coronavirus. Ora sono quindici.
Nel piccolo paradiso sotto il Monte Bianco si corre ai ripari. La Val d’Aosta è stata l’ultima regione ad affrontare l’emergenza e fino alla settimana scorsa non c’era nemmeno un caso di contagio da coronavirus, oggi sono aumentati a quindici.
Se fino a ieri su molte piste della valle si sciava regolarmente e gli impianti non risultavano chiusi, come per esempio in Lombardia, oggi l’Adava – l’associazione degli albergatori valdostani – hanno chiesto a tutti i propri associati di chiudere. Un provvedimento molto simile a quello adottato in Liguria dove gli alberghi senza ospiti o con poche presenze sono stati invitati a chiudere immediatamente e chiunque resterà in Liguria dovrà dimostrare la propria giustificata presenza senza più spostarsi dalle riviere.
La decisione di chiudere gli alberghi è stata presa all’unanimità dal consiglio dell’Adava. “Invitiamo tutti i nostri associati a chiudere, permettendo la partenza degli ospiti ancora presenti – ha spiegato il presidente Filippo Gerard. “La situazione è diventata seria e forse l’abbiamo tutti sottovalutata, ora dobbiamo evitare il più possibile la circolazione delle persone”.
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