Emergenza coronavirus, nei guai due giovani di Parma pronti a volare a Madrid per una semplice vacanza dopo essere usciti dalla zona rossa
L’emergenza coronavirus non ha spaventato due giovani, evasi dalla zona rossa per partire per una vacanza di piacere. Hanno abbandonato una delle ‘zone rosse’ della regione, la provincia di Parma, per cercare di raggiungere l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Per questo motivo, due giovani sono stati denunciati ieri dai carabinieri.
I militari dell’Arma della compagnia di Borgo Panigale, durante un controllo alla circolazione stradale, hanno fermato un’auto con a bordo due persone, di 20 e 25 anni, provenienti appunto da Parma. Alla richiesta di specificare il motivo per cui si trovavano fuori dalla loro provincia, hanno risposto che si stavano recando nello scalo bolognese per prendere un aereo per Madrid, per un viaggio di piacere. Qui sono scattati gli accertamenti e la inevitabile denuncia per la violazione del Dpcm sull’emergenza sanitaria legata al Coronavirus e l’invito a rientrare nella loro provincia.
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“Restate in casa”. Dai vip alle autorità competenti, questo l’appello, accorato, che arriva alla popolazione. Un appello che ormai è diventato un obbligo: non ci si può più spostare liberamente all’interno della zona rossa, ossia la Lombardia. Le persone fisiche (i divieti non valgono per le aziende, il cui lavoro non si ferma) possono circolare solo per recarsi al lavoro o per motivazioni urgenti di salute. In sostanza, si legge nel decreto, sono ammessi solo “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute”. E sui social è iniziato il passaparola, con post che invitano a restare a casa sotto l’hashtag ‘io resto a casa’.
L’inosservanza del divieto è penalmente punibile: coloro che saranno fermati e forniranno una giustificazione senza riscontro verranno denunciati per inosservanza del provvedimento dell’autorità. La violazione dell’articolo 650 del Codice penale è punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro. Tuttavia si è scelto di potenziare ulteriormente le sanzioni nei confronti di chi viola le norme dopo l’iniziale ammenda. Si prevede quidi la “contestazione di delitti colposi contro la salute pubblica”. In sostanza chi viene fermato dovrà dimostrare le proprie motivazioni. E negli ultimi giorni si è inasprita la linea del governo. La veridicità delle autodichiarazioni potrà essere verificata anche successivamente, quindi se emergesse che si è dichiarato il falso, scatterebbe l’arresto. Un rischio previsto anche per chi viola la quarantena.
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