Coronavirus, De Luca invoca il pugno di ferro

Dopo l’ondata di arrivi dal Nord di domenica 8 marzo, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca invoca il pugno di ferro per arrestare il contagio da Coronavirus e chiede al governo misure più severe.

Coronavirus, De Luca invoca il pugno di ferro (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, De Luca invoca il pugno di ferro (Getty) – meteoweek.co

Dopo le indiscrezioni trapelate sabato sera sul nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per contrastare la diffusione del Coronavirus, nella notte di sabato 7 e durante tutta la domenica 8 marzo migliaia di persone hanno lasciato il Nord per fare ritorno in meridione dalle proprie famiglie.

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Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha dichiarato: «c’è stata un’ondata di arrivi imprevista e ingovernata, con la conseguente paura diffusa di una penetrazione di massa del contagio. Abbiamo dovuto emettere ordinanze immediate per identificare tutti i cittadini arrivati dalle zone a rischio e sottoponendoli a isolamento domiciliare controllato».

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La situazione in Campania e in tutto il Sud, dopo l’esodo non previsto, è grave. Il governatore De Luca invoca il pugno di ferro per far rispettare le misure del decreto e contrastare la diffusione del Coronavirus. Nel caso in cui il Governo non dovesse prendere provvedimenti per far fronte al contagio di massa, De Luca assicura che sarà la stessa Regione Campania ad agire.

Coronavirus, De Luca chiede pugno di ferro (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, De Luca chiede pugno di ferro (Getty) – meteoweek.com

Le misure per arginare il contagio

Sul treno per Napoli, fino a questo momento, è stato accertato un solo caso di febbre ma non si hanno notizie certe sulla sua natura.  Intanto pare sia molto difficile garantire la quarantena, “perché chi è rientrato con i mezzi propri sfugge al controllo. Sono impegnate le forze dell’ordine, i Comuni, le Prefetture, le Asl” ha dichiarato il Presidente De Luca.

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Per quanto riguarda il coordinamento tra Governo e Regioni, il governatore ha riscontrato elementi di disorganizzazione, ma il giudizio sull’azione e le misure prese è più che positiva. “Al di là di un ritardo obiettivo nell’individuazione del focolaio, mi pare che il governo e il ministero della Salute abbiano lavorato con serietà. Considero produttivo il rapporto di collaborazione con le Regioni. Poi, passata l’emergenza, dovremo capire dove vi sono state criticità”, ha sottolineato De Luca.

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La sanità campana, per adesso, sembra riuscire a far fronte alla situazione di emergenza “con una attività di prevenzione straordinaria da parte delle Asl”, ha aggiunto De Luca. Ma se il numero di contagi dovesse crescere, la Campania dovrà attuare il Piano B, raddoppiando i posti letto nei reparti di terapia intensiva e sperimentando farmaci innovativi, già in uso per le terapie oncologiche all’Istituto Pascale.

Coronavirus, De Luca invoca pugno di ferro (Getty) - meteoweek.com
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Come reagire all’irresponsabilità individuale

De Luca ha aspramente criticato i gravi episodi di irresponsabilità individuale. “Nei locali, la norma di distanza di almeno un metro è illusoria e ingestibile. Di notte centinaia di ragazzi affollano i pub. Se la realtà è questa, bisogna impegnare le forze di polizia a
chiudere i locali che contravvengono alle regole”.

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