La Borsa di Milano non parte, netti cali all’apertura a Francoforte, Londra e Madrid. Il costo del petrolio al barile mai così basso dal 2016 a oggi.
Gli effetti del Coronavirus non si vedono solamente nella vita di tutti i giorni. E a maggior ragione non è solo l’Italia a risentirne, nonostante i rigidi provvedimenti presi dal Governo nazionale. La diffusione del Covid-19 è un problema ormai di carattere mondiale, con i Paesi europei che stanno vedendo un netto aumento dei casi di contagio. E allora ecco che anche i mercati azionari nel Vecchio Continente stanno risentendo delle notizie che circolano e dei provvedimenti che vengono presi. Con esso, scende in maniera netta anche il costo del petrolio.
Le aperture della Borsa in giro per l’Europa è infatti tutt’altro che positiva. Basti vedere le percentuali di ribasso con cui sono avvenuti i primi scambi di azioni nei principali mercati azionari del Vecchio Continente. In primis Milano, dove le nuove disposizioni rese note dal Governo nel weekend appena trascorso hanno fatto sì che 39 dei 40 titoli non facciano prezzo. Sono aperte le contrattazioni solo per Recordati, che infatti ha aperto con un ribasso superiore agli 8 punti percentuali. Dunque, per l’indice Ftse Mib è tutto fermo a tempo indeterminato, e per l’unico titolo aperto non è esclusa la chiusura per eccesso di ribasso.
Male le Borse, giù il petrolio
Ma se l’Italia piange, il resto d’Europa non ride. A Parigi il Cac 40 sembra essere la Borsa che soffre di meno, con un ribasso di 4 punti percentuali. Il mercato azionario a Madrid si è aperto con un -7%, mentre la palma del peggiore se la contendono Francoforte e Londra. Il Ftse 100 della capitale inglese ha aperto con un ribasso pari all’8,2%, mentre il Dax 30 che fa riferimento al mercato della Germania è sceso dell’8,1% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Ma come abbiamo detto, anche il mercato del petrolio sta accusando un tracollo che ci si poteva comunque attendere.
Il costo del greggio è infatti sceso addirittura di 30 punti percentuali in una sola seduta. Attualmente il petrolio si aggira intorno al costo di 29,4 dollari al barile. Si tratta del minimo storico dal 2016 a questa parte, mentre una percentuale di ribasso così netta non si vedeva dai tempi della Guerra del Golfo. Ma le motivazioni di questo tracollo non sono legate alla diffusione del Coronavirus. Uno dei problemi principali è legato al mancato accordo tra i Paesi che fanno parte dell’Opec e quelli che ne sono rimasti fuori. Si parla di nuovi tagli alla produzione, con la Russia che fa muro contro l’Arabia e i Paesi del Golfo sulla gestione del numero di barili da immettere sul mercato.