Carcere di Reggio Emilia, 150 i detenuti coinvolti negli scontri

Nella giornata di ieri il carcere di Reggio Emilia si era trasformato in una polveriera. Il penitenziario non risulta inagibile, ma i danni sono ingenti.

La giornata di ieri è stata particolarmente critica sul piano dell’ordine pubblico. E in particolare sono state alcune carceri italiane a vivere diversi momenti di tensione. Abbiamo documentato il caos che si è verificato poco dopo l’ora di pranzo di ieri a Modena. Il carcere “Sant’Anna” ha visto diversi atti di insofferenza e di violenza, in particolare per le notizie che arrivavano sul fronte del Coronavirus. I detenuti, infatti, temono per le loro condizioni ma anche per il modo in cui gli assistenti sanitari e gli agenti potranno affrontare l’emergenza.

Ma il penitenziario modenese non è stato l’unico in cui hanno avuto luogo atti di violenza. Anche il carcere di Reggio Emilia ha visto all’opera i detenuti, che hanno cercato di creare caos tra i vari bracci del penitenziario. E così, nella serata di ieri, è scoppiata una vera e propria sommossa tra le varie celle della struttura. E al mattino dopo sono venuti fuori i primi conteggi, effettuati sia dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio nella notte che da parte delle forze dell’ordine che sono intervenute in aiuto dei colleghi.

Diversi gli incendi fatti scoppiare nelle carceri italiane – meteoweek.com

Stando alle prime stime, sono 150 i detenuti che sono rimasti coinvolti nella sommossa avvenuta nella scorsa serata all’interno del carcere di Reggio Emilia. Nessuno di loro sembra essere rimasto ferito gravemente, così come tra gli agenti di polizia penitenziaria non si registrano problemi gravi. La situazione più complicata riguarda proprio la condizione della struttura, che ha subìto inevitabilmente dei danni. Diverse le sezioni del carcere coinvolte e danneggiate, con tanto di incendi di materassi e il lancio di diversi oggetti all’indirizzo degli agenti. Inoltre diversi elementi di arredo sono stati rotti.

Per riportare la calma è stato necessario, come detto, l’intervento delle forze dell’ordine provenienti dall’esterno. Così carabinieri, agenti di polizia e vigili del fuoco sono intervenuti sia per sedare la sommossa che per spegnere le fiamme che sono divampate. In ogni caso, il carcere di Reggio Emilia non risulta inagibile. Ricordiamo che i detenuti hanno dato il via a una serie di proteste contro le misure cautelative prese dopo la diffusione del Coronavirus.

Francesco Cammuca

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