Coronavirus, il governatore Zaia: “Provvedimento eccessivo sul Veneto”

Coronavirus, il governatore Zaia: “Provvedimento eccessivo sul Veneto”

Luca Zaia parla di misura esagerata e non opportuna. “Non sono stato interpellato per un parere prima di definire il decreto”, dice il governatore veneto.

luca zaia

Rischia di scoppiare il caos dopo il provvedimento preso dal Governo in ottica Coronavirus. Si parla ovviamente dell’ampiamento della zona rossa, stabilita nelle scorse ore dal Governo Conte. Il presidente del Consiglio ha inserito, oltre a tutte le province lombarde, anche altre in Veneto e Piemonte. A queste si aggiunge anche quella di Pesaro-Urbino. Ma c’è chi non è affatto d’accordo con questo provvedimento, come nel caso di Luca Zaia. Il governatore del Veneto ha chiesto a gran voce di ridistribuire in maniera migliore la gestione della zona rossa.

Sono infatti tre le province del Veneto che sono state inserite nella nuova zona rossa. Si tratta di Padova, Treviso e Venezia. Una situazione che non è affatto andata giù al governatore Zaia. Il rappresentante della Lega ha fatto capire chiaramente di non essere d’accordo con questa estensione della zona rossa e vorrebbe chiedere una modifica. Zaia, infatti, ha richiesto lo stralcio delle province di Padova, Treviso e Venezia da questo nuovo decreto. E lo ha fatto attraverso il comitato tecnico scientifico di supporto all’Unità di crisi.

Zaia ha inviato, attraverso l’Unità di Crisi, le sue controdeduzioni rispetto al decreto del Governo. Già in mattinata, tra le altre cose, si erano intensificati i contatti tra il presidente Conte e il governatore del Veneto. Questa volta, al centro del dialogo c’era il comune di Vo’ Euganeo, uno dei primi a far emergere casi di contagio. Zaia aveva fatto richiesta espressa al presidente del Consiglio di “liberare” il comune, parlando anche di “cluster circoscritti” piuttosto che di provvedimenti ad ampio raggio, come nel caso delle tre province finite nella zona rossa.

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Zaia attacca, il Governo risponde

Non si comprende la ratio di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’andamento epidemiologico“, si legge nelle controdeduzioni. Zaia, invece, usa parole e toni un po’ più forti per esprimere il proprio dissenso nei confronti del decreto reso noto dal premier Conte. “La decisione presa dal Governo è esagerata e inopportuna. Non sono stato interpellato per un parere prima della definizione del decreto. Il mio ultimo contatto con Conte è stato prima di mezzanotte“.

Ma c’è anche chi risponde agli attacchi da parte del governatore Zaia. È il caso di Pier Paolo Baretta, sottosegretario al ministero per l’economia. “Al posto di Zaia sarei più prudente – ha dichiarato – . Il fatto che ci venga detto che la situazione sanitaria in Veneto è al momento sotto controllo non significa che il rischio di diffusione del virus sia scomparso. Tanto più che la rapidità del contagio dipende proprio dalle relazioni interpersonali e dai contatti non solo tra i cittadini veneti ma anche con il resto del territorio. Almeno in questo momento è meglio mettere al primo posto la prevenzione che mettere a rischio la salute pubblica del Veneto e dell’intero paese“.