Spacciavano ketamina e shaboo, quattro cinesi arrestati a Milano

La banda si occupava di spacciare la droga anche al di fuori dai confini cittadini milanesi. Oltre a ketamina e shaboo, erano specialisti nello spaccio di ecstasy e marijuana.

Una vera e propria organizzazione dedita allo spaccio di droga “made in China” ha visto arrestare nelle scorse ore la propria corsa. E il merito tutto degli agenti di Polizia di Stato di Milano e di Roma. L’operazione si è completata all’alba di questa mattina, quando quattro persone sono state messe in manette. I soggetti arrestati sono tutti di origini cinesi e si occupavano di diffondere la droga per le vie del centro di Milano, ma anche nei comuni dell’hinterland. Per loro, sono già state formulate le prime ipotesi di reato.

Sono diverse le sostanze stupefacenti che venivano messe sul mercato dai quattro uomini cinesi arresti nelle scorse ore. Tra queste vi erano quelle più comune, come ad esempio la marijuana e l’ecstasy. Ma i cinesi riuscivano a mettere sul mercato – e a vendere a buon prezzo – anche la ketamina e lo shaboo. Il mercato veniva dunque ampliato non solo da droghe facilmente reperibili su territorio nazionale. Ad arricchire la banda di cinesi, dunque, erano anche sostanze stupefacenti provenienti proprio dalla Cina e dal Sudamerica, come la ketamina e lo shaboo.

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La banda composta dai quattro uomini cinesi è stata sopposta a una ordinanza di custodia cautelare. A eseguirla sono stati proprio gli agenti della polizia del capoluogo meneghino. Ma come abbiamo già detto, non era solo il mercato interno a essere movimentato dallo spaccio di ketamina, shaboo e delle altre sostanze. Gli uomini della banda “made in China”, infatti, rifornivano alcuni spacciatori sudamericani che operavano anch’essi nel territorio di Milano e provincia.

La collaborazione con gli agenti della polizia di Stato di Roma è stata molto importante proprio in tal senso. In un primo momento, infatti, sembrava che ci fosse una specie di feel rouge tra Milano e la Capitale. Almeno per una specie di ponte della droga che potesse servire altri cittadini romani, grazie al lavoro della banda cinese. Alla fine, gli stupefacenti restavano in territorio lombardo, fino all’intervento degli agenti di polizia del capolugo che hanno sgominato la banda e hanno tradotto in carcere i responsabili dello spaccio.