L’uomo si era sentito male alcuni giorni fa ed è stato poso in coma farmacologico e in respirazione forzata; ora le sue condizioni sarebbero leggermente migliorate.
Sarebbe in gravi condizioni, in coma farmacologico, un agente penitenziario in servizio presso il carcere di Vicenza risultato positivo al coronavirus. La notizia è stata ufficializzata dal SAPPE, il sindacato autonomo degli agenti penitenziari, che sta seguendo da vicino la vicenda dell’uomo che aveva cominciato ad accusare sintomi compatibili con il contagio alcuni giorni fa, quando ancora era in servizio.
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La notizia assume un particolare rilievo proprio in relazione all’attività professionale dell’uomo e numerosi monitoraggi individuali sono stati avviati nei confronti di colleghi e di molti detenuti.
Il carcere di Vicenza ospita oltre quattrocento detenuti e duecento agenti di polizia penitenziaria. Le condizioni del paziente, 28 anni, sarebbero gravi ma in leggero miglioramento rispetto a qualche giorno fa quando l’uomo era andato in forte crisi respiratoria ed era stato costretto a essere assistito dalle macchine per migliorare la respirazione. Se il suo quadro clinico migliorerà Entro la serata i medici potrebbero anche decidere di staccarlo dalla ventilazione forzata consentendo gli di respirare autonomamente.
“Metterlo in coma farmacologico è stata una decisione dei medici utile ad aiutarlo nella respirazione. Si tratta di una situazione molto complessa che ci lascia seriamente preoccupati” dice Luigi Bono, segretario provinciale di Vicenza del SAPPE. “Riceviamo tante telefonate da parte di numerosi colleghi preoccupati. A questo punto – conclude Bono – che si proceda a una verifica immediata delle condizioni sanitarie degli operatori penitenziari in servizio a Vicenza e dei detenuti presenti all’interno nella struttura”.
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Si parla di oltre seicento persone da sottoporre al tampone e al monitoraggio. La USSL n.8 di Vicenza che si occupa della casa penitenziaria si è allertata con un protocollo di informazione e di diagnostica. “Abbiamo raccomandato a tutti, agenti e detenuti, di segnalare immediatamente all’unità sanitaria dell’istituto eventuali sintomi di malattia, in particolare difficoltà respiratorie e febbre superiore a 38°: in tal caso sarà subito avvisato il servizio di igiene pubblica che provvederà ad effettuare il tampone presso appositi ambulatori dell’Ospedale civile”.
Al momento tuttavia non ci sarebbero casi di positività. L’agente, che viveva all’interno dell’istituto con un collega, da qualche giorno era solo. L’altro agente con cui condivideva l’appartamento era in ferie da una decina di giorni. Nel frattempo sono scaduti senza apparenti conseguenze i quattoridici giorni previsti dalla quarantena.
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