L’export della Cina nel periodo gennaio-febbraio ha registrato un calo del 17,2% a causa del coronavirus: lo ha reso noto il governo.
La Cina esporta ed importa sempre meno: chiaro che ci sono e ci saranno ripercussioni in tutto il mondo, Italia compresa. L’export della Cina nel periodo gennaio-febbraio ha registrato un calo del 17,2% a causa del coronavirus: lo ha reso noto il governo. Si tratta della flessione più grande dal febbraio dell’anno scorso, cioè durante la guerra commerciale con gli Usa. Le importazioni sono scese del 4%. Complice soprattutto la chiusura delle frontiere. Nel nostro Paese, dalle mele alle pere fino alle carni bovine e al riso, i prodotti made in Italy sono tutti a rischio. La Coldiretti aveva sottolineato a tal proposito ancora che “al momento per quanto riguarda la frutta fresca l’Italia può infatti esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le pere, oggetto di uno specifico negoziato solo al termine del quale si inizierà a discutere della possibile apertura alle mele visto che la Cina affronta un solo dossier alla volta”.
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“L’aspetto paradossale – aveva detto la confederazione degli imprenditori agricoli – è che mentre i prodotti italiani sono bloccati, la Cina può esportare pere e mele nella Penisola dove si è verificata una vera invasione di pericolosi insetti alieni dannosi alle coltivazioni arrivati, più o meno direttamente, dal gigante asiatico”. Ma la chiusura delle frontiere della Cina, continua la Coldiretti, “riguarda anche molti altri prodotti come la carne bovina nazionale mentre l’emergenza coronavirus ha rallentato la firma del protocollo d’intesa per autorizzare l’esportazione del riso italiano da risotto dopo la richiesta di approfondite informazioni da parte del governo di Pechino su quantità, superfici investite a riso in Italia, volumi importati ed esportati e una scheda sui trattamenti”