Una coppia ricoverata per influenza, non aveva detto che il figlio lavora a Lodi. Oggi sono peggiorati, l’uomo in terapia intensiva. Rischio contagio in tutto l’ospedale.
Si erano fatti ricoverare per un’influenza, omettendo però la notizia più importante; il loro figlio lavora a Lodi, in piena zona rossa. E ora l’Ospedale Molinette e tutti quelli che sono passati da lì, hanno paura. Tutto è successo nel reparto del primario Luca Scaglione, dove una donna è risultata positiva al coronavirus dopo un ricovero ordinario per quella che si pensava fosse una banale influenza. Marito e moglie, attorno ai 70 anni, non hanno comunicato che il figlio lavorava a Lodi, focolaio dell’epidemia, tornato a Torino in questi giorni. Oggi anche il marito è peggiorato e per lui si è reso necessario il ricovero nel reparto di rianimazione: le sue condizioni sono giudicate piuttosto gravi.
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La conferma della positività è arrivata in serata e ora la direzione dell’ospedale – il terzo più grande d’Italia – sta organizzando la chiusura del reparto. I due pazienti erano arrivati alle Molinette domenica passando dal pronto soccorso e ora nasce un grande problema: capire se si deve decidere di tracciare il percorso a partire dal dipartimento di emergenza. Un problema serio per l’intera regione, visto l’importante delle Molinette nel sistema sanitario piemontese. Il primo effetto è la quarantena per il personale medico che opera nel reparto: sono coinvolti 25 infermieri e almeno sei medici. Oltre ai familiari. E poi ci sono gli altri pazienti del reparto: una trentina.