A seguito della disposizione che ha imposto la chiusura delle scuole in tutta Italia fino al 15 marzo, a causa della dilagante emergenza coronavirus, alcune mamme hanno scelto il fai da te: ecco che, allora, si organizzano (incautamente) nido e asilo fatti in casa.
Un fenomeno nato dall’urgenza del momento, che cerca in qualche modo di tamponare gli imprevisti causati dal Covid-19, ha fatto si che tramite web mamme di ogni parte d’Italia si stiano organizzando per metter su dei nidi e degli asili fatti in casa.
Con le scuole chiuse fino al 15 marzo, infatti, non tutti i giorni possono permettersi di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni; e non tutti, purtroppo, hanno la fortuna di avere nei nonni accanto disposti ad aiutarli. Per tale ragione, sono tanti i gruppi di mamme che, attraverso le chat, scelgono di accogliere anche bimbi non loro, per sostenere quelle al momento in difficoltà.
Così come sono tantissime, in questo periodo, le richieste di baby sitter, soprattutto dopo che il governo ha fatto sapere della disponibilità di voucher appositamente dedicati a questo tipo di mansioni.
L’asilo fai-da-te, però, sembra forse la soluzione più sicura ed economica rispetto alle nanny. “Mamme, voi come pensate di organizzarvi in questi giorni? Qualcuna è disposta a fare i turni supportandoci in gruppetti di mutuo-aiuto?”, si legge non a caso in una delle tante chat di genitori, con i bambini che frequentano una scuola elementare di Roma.
E allora, è partita una catena di solidarietà: una catena che ha permesso a tutte coloro in grado di dare una mano di organizzarsi con giorni e orari – quasi con dei veri e propri turni! – per poter assistere i bambini delle amiche o conoscenti che non possono assentarsi, per nessun motivo, da lavoro.
Le tate, però, anche loro avranno un gran bel daffare in questo periodo. Come riporta il sito Sitly, ovvero quella piattaforma online di ricerca baby sitter con già 700mila persone già registrate in tutta Italia, ha notificato in queste ore un boom incredibile di iscrizioni. Secondo quanto riportato, infatti, si parla di un incremento di iscritti del 50%, composto da tutti utenti disposti ad offrirsi come nanny in questo clima d’emergenza. Senza contare, poi, che è stato registrato anche un incremento del 20% di genitori registrati.
Un boom economico, in questo periodo di crisi, è previsto anche per tutti coloro che fanno pare del personale addetto alla cura e sorveglianza dei bambini gestito dall’Assindatcolf, l’Associazione Nazionale Sindacale dei Datori di Lavoro Domestico.
Allo stesso tempo, però, la stessa Associazione ha chiesto al governo e al ministro Bonetti di incentivare, assieme ai voucher, dei regolari contratti di assunzione, a fronte del 60% di lavoratori in nero nel settore.
Come specificato infatti da Andrea Zini, vice presidente di Assindatcolf, “quello della baby sitter non è un lavoro informale. Attenzione a chi assumiamo, poiché non tutti hanno la preparazione per occuparsi dei bambini, in particolar modo se non autosufficienti. Ricorrere ad un regolare contratto può aiutare anche su questo fronte. Diventa necessario mettere in piedi dei meccanismi fiscali che incentivino all’assunzione, a partire da quelli che sono in queste ore allo studio del Governo”.
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