L’emergenza coronavirus in Italia ha portato alla realizzazione di misure drastiche, preventive e contenitrici alla diffusione dell’epidemia: tra queste, purtroppo, anche la cancellazione di eventi e voli, ma ora è possibile ottenere un rimborso.
L’emergenza coronavirus non è una situazione che riguarda soltanto l’Italia, ma sono molti gli italiani, però, che a causa di questa problematica si ritrovano con dei biglietti aerei ormai inutilizzabili. Infatti, sono tanti i Paesi che hanno scelto di optare per il blocco degli italiani, in un clima che tra psicosi e ansia generalizzata sta confondendo molti turisti connazionali. Ad ogni modo, il network legale Consulcesi rassicura tutti: data la situazione critica, è assolutamente possibile ottenere un rimborso.
Voli cancellati, concerti annullati, pacchetti viaggio prenotati ora inutilizzabili a causa delle restrizioni per il coronavirus: ecco alcuni consigli offerti dal network legale Consulcesi sul come ottenere il rimborso dei propri viaggi andati in fumo.
Come è bene sottolineare, infatti, proprio grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (vd. art. 28 D.L. n. 9/2020), data la situazione attuale il Governo ha introdotto misure urgenti a favore di tutti coloro che hanno acquistato biglietti e pacchetti viaggio (e questo sia privatamente che tramite le agenzie) dei quali non riescono più ad usufruire a causa dello stato emergenziale. Ma chi sono, appunto, coloro che possono far rivalere la possibilità di ottenere il rimborso?
Come chiarito da Consulcesi, possono richiedere il rimborso del costo sostenuto:
Nel caso dunque sussistano tutte le condizioni descritte poco sopra, il cittadino avrà diritto ad inoltrare una comunicazione all’agenzia di viaggi o alla compagnia area, a cui richiede il rimborso del costo sostenuto. Con la comunicazione, però, sarà necessario allegare anche la copia del titolo di viaggio e, nel caso si tratti di un evento annullato (quale ad esempio un concerto, o anche una mostra), un documento o una prova ufficiale che ne certifichino sia la prevista partecipazione che l’annullamento.
Ad ogni modo, tale comunicazione dovrà essere presentata entro e non oltre 30 giorni:
A seguire, entro i successivi 15 giorni dall’effettiva ricezione della richiesta, il destinatario ha l’obbligo di provvedere al rimborso della somma erogata. In alternativa, potrà emettere un voucher di pari importo, che dovrà essere utilizzato dal cliente entro un anno dall’emissione.
Le stesse misure sono previste anche per coloro che dovessero rinunciare a un pacchetto turistico. Anche in questo caso, infatti, gli utenti possono esercitare il diritto di recesso, chiedendo la restituzione del prezzo già corrisposto. L’organizzatore, allora, dovrà procedere con il rimborso, con l’offerta di un pacchetto sostitutivo di pari o maggiore valore o, in alternativa, con l’emissione di un voucher annuale di pari importo.
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