Scoperta una maxitruffa sui fondi agricoli all’Unione europea e alla Regione siciliana che ha portato agli arresti anche dei funzionari della Regione.
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Nella stessa operazione il Gip ha disposto il sequestro preventivo di 14 imprese, 3 delle quali con sede all’estero (Ungheria, Austria e Romania), per un valore di 24 milioni di euro, e anche il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per oltre 12,5 milioni di euro, pari all’ammontare dei contributi pubblici indebitamente percepiti. Ed è stata ovviamente bloccata l’erogazione di contributi indebiti per ulteriori 3,5 milioni di euro. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici.
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Le indagini dei Finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo si sono concentrate sul modus operandi di concessione di finanziamenti pubblici in agricoltura nell’ambito dei PSR (Programma di Sviluppo Rurale) Sicilia 2007/2013 e 2014/2020 che ruotano intorno all’I.P.A. (Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura) della Regione Sicilia. Le indagini “hanno ricostruito articolati artifici e raggiri consistiti nell’aver documentato costi superiori a quelli effettivamente sostenuti per la realizzazione dei programmi di investimento oggetto di pubblica contribuzione, attraverso false fatturazioni da parte di società italiane ed estere”. E’ quanto dicono gli inquirenti. Inoltre avrebbero “utilizzato documentazione mendace, sia di natura bancaria che amministrativo-contabile” e “falsificato certificati dell’ASP di Palermo”.
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Le investigazioni, svolte anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e servizi di appostamento e pedinamento “hanno consentito di accertare l’esistenza di una spregiudicata consorteria criminale“. Ne sono convinti gli inquirenti. Secondo la Procura di Palermo la consorteria sarebbe stata “ideata, promossa e diretta dai fratelli imprenditori Di Liberto, finalizzata all’ottenimento, in modo illecito, di rilevanti finanziamenti pubblici concessi dalla Regione Siciliana e alla perpetrazione di reati di falso, con la connivenza di professionisti” e “di Filippo Cangialosi, funzionario istruttore presso l’I.P.A. di Palermo”. Tra le persone arrestate c‘è anche l’ex sindaco di San Cipirello (Palermo) Vincenzo Geluso, oggi componente dell’Ufficio di gabinetto dell’assessore regionale all’Agricoltura.
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