Alcuni funzionari della Regione Sicilia sono coinvolti in una operazione dalla polizia di Palermo. Sequestro per diverse aziende, situate anche fuori dall’Italia.
Una maxi operazione da parte della polizia economico finanziaria di Palermo ha portato grandi conseguenze. Sono 24 le persone che hanno ricevuto una misura cautelare, tra custodie in carcere, arresti domiciliari e obbligo di dimora. Anche la Regione Sicilia resta coinvolta da questa faccenda, visto che alcuni funzionari regionali sono al centro di questa operazione. A loro si aggiungono anche alcuni imprenditori, i quali dovranno fronteggiare tutta una serie di accuse. In primis quelle di truffa aggravata e di associazione a delinquere.
Ma entriamo nei dettagli di questa operazione. Questa parte dalla concessione di una serie di finanziamenti pubblici per nuove operazioni sul fronte dell’agricoltura. Il tutto inserito nel Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2007/2013 e 2014/2020. Tutto questo ruota attorno all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura della regione siciliana, il quale deve valutare le istanze di richiesta dei finanziamenti. Da qui scatta il coinvolgimento dei funzionari della regione Sicilia, i quali avrebbero dato spazio a imprenditori che non seguivano i requisiti richiesti.
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A partire da questa indagine, sono nati due filoni diversi, seguiti dai finanzieri della Polizia economico finanziaria. Il primo riguardava la percezione indebita di finanziamenti pubblici da parte degli imprenditori sotto inchiesta. Il secondo aveva come tema l’operato dei funzionari pubblici che avrebbero dovuto verificare i requisiti e l’attribuzione dei punteggi dei suddetti imprenditori. Da qui passava l’ammissione al contributo delle domande di finanziamento. Ovviamente, attraverso una serie di “favori”, questi imprenditori riuscivano comunque a ottenere il suddetto finanziamento.
E così, l’indagine ha portato agli arresti di 24 persone. I capi di accusa nei loro confronti sono a vario titolo. Tra questi associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici. Sono inoltre scattati i sigilli per 14 imprese – tre delle quali con sede fuori dalla Sicilia – per un valore complessivo di 24 milioni di euro. A queste si aggiungono disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per oltre 12,5 milioni di euro. Bloccata anche l’erogazione indebita di denaro per altri tre milioni.
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