L’ex sindaco di New York si piazza terzo in quasi tutti gli Stati coinvolti nel maxi sondaggio. Ancora qualche speranza per Sanders.
Era il Super Tuesday: ovvero la giornata che coinvolgeva il maggior numero di Stati nei sondaggi dei democratici per decidere quale dovrà essere l’avversario di Donald Trump alle prossime presidenziali. Ed è stata indiscutibilmente la giornata di Joe Biden. Andando al di là delle aspettative anche negli stati dove non era certo considerato il favorito, l’ex vice di Obama è riuscito a ottenere il maggior numero dei delegati conquistando alcuni dei cosiddetti “grandi elettori”, i paesi che nel testa a testa con Trump e i repubblicani potrebbero fare la differenza.
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La candidatura di Sanders però non è ancora tramontata: alcuni dati non sono ancora definitivi. Restano da completare le operazioni di spoglio nel Maine dove Biden ha un vantaggio minimo e soprattutto in Texas (Biden +2% su Sanders) e California (Sanders in vantaggio). Ed è proprio grazie alla California che il grande avversario di Biden si mantiene in lizza pur con numeri leggermente inferiori alle aspettative. Gli ultimi riscontri dell’Associated Press pongono Biden a 374 delegati democratici contro i 298 di Biden.
Da questa gigantesca consultazione che doveva dare una chiara chiave lettura delle scelte dei democratici, ancora molto divisi su diversi argomenti, chi esce pesantemente sconfitto è senza dubbio l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg. Il magnate ha investito moltissimo su questa consultazione ma ha finito per raccogliere poco o nulla. Solo 32 delegati e posizioni di rincalzo in tutti i paesi, lontanissimo sia da Biden che da Sanders. Anche a New York i dati non sono definitivi ma la posizione di Bloomberg è notevolmente al di sotto delle aspettative.
Biden è stato il più votato in Virginia, North Carolina, Alabama, Massachussetts, Tennessee, Minnesota, Arkansas, Oklahoma. Vittorie piuttosto nette in termini di percentuali mentre come prevedibile Sanders dovrebbe conquistare il suo Stato, la California, oltre a Vermont, Colorado e Utah. I suoi dati non sono entusiasmanti ma gli consentono di tenere testa a Biden nel confronto decisivo cercando di raccogliere i consensi dispersi di Bloomberg e degli altri candidayi minori che sono stati spazzati via.
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L’ex sindaco di New York non ha ancora fatto sapere se la sua decisione sarà quella di ritirarsi definitivamente dalla competizione lasciando campo aperto ai suoi avversari. Bloomberg ha rilasciato una scarna dichiarazione prendendo atto della sconfitta: “Questi sono i dati e devo accettarli non ho intenzione di ritirarmi, sicuramente non ho ancora deciso e dovrò confrontarmi ma una cosa è certa non ho alcuna intenzione di darla vinta a Trump e darò tutto me stesso per batterlo”. A questo punto non è escluso che, insieme al ritiro, Bloomberg possa decidere di dare il suo sostegno a Biden o a Sanders, molto più probabilmente il secondo.
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