Omicidio a Camaiore, chiama i Carabinieri: “Venite, ho ucciso mia madre”

Omicidio familiare in un piccolo appartamento della Versilia. Un ventinovenne ha colpito e accoltellato a morte la madre.

Delitto in famiglia

É  stato lui stesso a chiamare il 112 avvertendo i carabinieri di quello che aveva fatto: “Venite, ho appena ucciso mia madre… vi aspetto”. E in effetti al loro arrivo i militari lo hanno trovato in stato di confusione appena fuori dall’abitazione, un piccolo appartamento di una quarantina di metri quadrati nella centrale via Roma.

LEGGI ANCHE > Talpa al tribunale di Milano, arrestati in sette

LEGGI ANCHE > Incendia la casa del marito, glielo avevano detto i tarocchi

Uccide la madre

In casa i militari hanno trovato la donna, Iarisa Smolyak,  49 anni, una cittadina di origine ucraina ma residente da tempo in Italia, priva di vita con diverse ferite di arma da taglio e quello che sembrava essere un probabile trauma cranico. L’uomo che aveva chiamato i carabinieri, un giovane di 29 anni, si è arreso senza opporre resistenza ed è salito sull’auto che l’ha portato in caserma per il primo interrogatorio.

La dinamica

Che cosa sia accaduto e cosa abbia scatenato la discussione che ha portato all’omicidio non è ancora chiaro. Madre e figlio convivono in un appartamento piccolo e in un contesto molto modesto. I testimoni parlano di una lite furiosa scoppiata nel primo pomeriggio con urla violentissime, disperate: devono essere state l’epilogo dell’aggressione. La donna sarebbe stata colpita alla testa da un oggetto pesante, forse un posacenere e finita poi a colpi di coltello.

LEGGI ANCHE > Operazione Coronavirus Shop, imprenditori in manette per frode

La confessione

L’uomo, Andriy Bocksan, anche lui di nazionalià ucraina  ha immediatamente confessato il delitto ed è stato sottoposto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. L’appartamento è stato posto sotto sequestro, individuati anche alcuni oggetti che potrebbero essere stati utilizzati durante l’aggressione. L’arma del delitto sarebbe un crosso coltello da cucina. Stando alle prime ricostruzioni da parte degli inquirenti la donna lavorava come estetista mentre il figlio si arrangiava con alcuni lavori saltuari.

Gestione cookie