Effettuati dieci arresti e sequestrata droga per otto milioni di euro. Sigilli a 35 Kg di cocaina e quattro tonnellate di marijuana. I Carabinieri: “Torino crocevia internazionale di spaccio stupefacenti”.
Un’operazione da otto milioni di euro e quattro tonnellate e mezzo di droga, tra cocaina e marijuana: dieci arresti. Sgominata una rete di trafficanti che operava in campo internazionale, importando droga dal Sudamerica e da paesi balcanici per smerciarla a Torino città e nella provincia. Questa mattina all’alba cento carabinieri del comando provinciale di Torino hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Torino su richiesta della procura nei confronti di 10 indagati.
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Sono stati sequestrati ben oltre 35 chili di cocaina, quattro tonnellate e mezzo di marijuana e 62 chili di hashish: il valore dello stupefacente sequestrato ammonta a 8 milioni di euro. I sequestri sono scattati in tutta Italia grazie alle indagini dei carabinieri di Torino condotte anche all’estero e che hanno permesso di ricostruire le rotte del traffico della droga. La cocaina arrivava dal Sudamerica mentre marijuana e hashish dai paesi balcanici. E finivano soprattutto sulle piazze torinesi.
Sono stati fermati anche 15 corrieri e oltre alle tonnellate di droga i carabinieri hanno sequestrato 4 litri di olio di hashish L’accusa per gli indagati è, a vario titolo, di concorso in traffico internazionale e detenzione ai fini di spaccio, nonché per uno di questi sfruttamento della prostituzione.
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“Torino si conferma un importante crocevia nell’ambito del traffico internazionale di sostanze stupefacenti”. E’ quanto ha detto il colonnello Francesco Rizzo, comandante provinciale dei carabinieri, in merito all’indagine che ha portato ai dieci arresti e al sequestro di stupefacenti. Rizzo ha spiegato che l’operazione, condotta “in stretta sinergia con il gruppo ‘criminalità organizzata e sicurezza urbana’ della procura di Torino”, ha “documentato come la cocaina giungesse nel capoluogo piemontese direttamente dal Sudamerica attraverso la rotta olandese, mentre hashish e marijuana erano importati dai paesi balcanici, e in particolar modo dall’Albania, da corrieri che sbarcavano clandestinamente con veloci natanti sulla costa adriatica, specie nelle province di Ravenna e Campobasso”.
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