Coronavirus | in Cina persi 2 miliardi di dollari al box-office cinematografico

La Cina, attualmente il Paese più colpito dall’emergenza Coronavirus, che lì ha cominciato a diffondersi, deve fare i conti con delle enormi perdite nel settore del cinema: si stima infatti una perdita complessiva di 2 miliardi di dollari al box-office.

Già dalla fine di gennaio tutte le uscite cinematografiche previste per il Capodanno cinese sono state sospese. Successivamente i cinema e altre attività pubbliche sono state chiuse per scongiurare il diffondersi dell’epidemia di Coronavirus. Adesso la Cina deve fare i conti con una grossa crisi del settore. 

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Coronavirus: crisi al box-office cinese

Stando ad un report pubblicato dal magazine americano Variety, sono già quasi 2 i miliardi di dollari (1.91 per l’esattezza), persi al box office cinese come conseguenza del blocco forzato degli spettacoli pubblici e la chiusura di migliaia di sale cinematografiche nella nazione dalla quale è partita l’epidemia di Coronavirus. Una paralisi del settore che pesa tanto sull’industria cinese, quanto sulle grandi produzioni hollywoodiane, che sul mercato asiatico fanno grande affidamento.

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Due miliardi persi

Erano sette i film la cui uscita era prevista per questa festività e che sono state rinviate: Lost In Russia, Leap, Vanguard, Detective Chinatown 3, Boonie Bears: The Wild Life, The Rescue e Legend Of Deification arriveranno tutti più avanti. In particolare Lost in Russia, uno dei potenziali successi cinematografici annunciati del Capodanno Cinese, è stato distribuito gratuitamente online da Huanxi Media come risposta alla crisi del Coronavirus. I primi due film della saga avevano incassato complessivamente 473 milioni di dollari nel 2012 e nel 2015.

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Le regole per gli esercenti

“Giudicando l’attuale situazione, l’industria cinematografica non è ancora preparata a riprendere gli affari e, pertanto, non abbiamo approvato la richiesta fatta dall’industria di rimettersi in affari”, ha spiegato Chen Bei, vice segretario del Governo Municipale di Pechino. Gli esercenti nelle zone in cui è possibile operare devono prima il via libera dalle autorità competenti e successivamente adottare misure stringenti come vendere biglietti a file alterne, registrare i nomi e i dati personali degli spettatori e disinfettare le sale al termine di ogni proiezione.