Coronavirus, ecco come le zone rosse potrebbero allargarsi

La giornata di ieri ha incrementato i dati di vittime e contagi in modo esponenziale. L’Istituto Superiore della Sanità prepara un intervento su un territorio più ampio.

Coronavirus Codogno
Coronavirus Codogno (GettyImages)

Zona rossa estesa

Sembra essere inevitabile il ricorso a un ampliamento della cosiddetta zona rossa. Troppe le aree all’interno delle quali il contagio non decresce: la grande preoccupazione, così come è stato comunicato ieri dalle Ministro della Sanità Speranza, riguarda tutte le aree tra il Milanese e la Bergamasca con una particolare attenzione proprio per Bergamo dove si sono registrati alcuni casi più eclatanti.

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Si decide oggi

Oggi è in programma una riunione allargata che coinvolgerà oltre ai funzionari del ministero della sanità e il ministro anche i vertici della Protezione civile per capire se e come inserire altri comuni in zona rossa ovvero sotto il massimo controllo. Si parla di una decina di comuni piccoli e medio-grandi che per il momento non sono ancora stati ufficializzati. L’iniziativa viene confermata anche dal presidente dell’Istituto superiore della Sanità Silvio Brusaferro: “Stiamo valutando l’opportunità di estendere la zona rossa sulla base di alcuni criteri epidemiologici, geografici e di fattibilità della misura. Stiamo analizzando con grande attenzione con la Lombardia i nuovi casi nei comuni della cintura bergamasca per vedere i dati d’incidenza e i tassi di riproduzione del virus”.

L’impatto potrebbe essere importante ma, la grande preoccupazione, sono ovviamente i due comuni in questo momento al centro della scena sotto l’aspetto del numero dei contagi e delle vittime: Bergamo e Milano.

Si aprono gli ospedali militari

Milano ieri ha reso disponibile l’ospedale militare di Baggio: la caserma Annibaldi potrà ospitare oltre 60 persone in isolamento che, nelle prossime ore, potrebbero essere trasferite all’interno della gigantesca struttura appena oltre la circonvallazione tra quelle che risultano in condizioni idonee per essere trasferite.

I dati in crescita

La giornata di ieri intanto, la decima dall’inizio dell’emergenza, ha fatto segnare due record. Il maggior numero di vittime dall’inizio della diffusione del virus, ben 27, il 52% in più rispetto alla giornata di lunedì per un totale di 79 decessi, e un notevole incremento di ricoveri anche tra i bambini. In Toscana è stato ricoverato un bimbo di 10 anni, figlio di un paziente già contagiato. A Milano si registra tra i contagiati addirittura un neonato, un bimbo di pochi giorni che per il momento non sarebbe in pericolo di vita. Ha tutti i sintomi del coronavirus ma respira autonomamente e non è stato intubato,

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Nuova prassi

È stato inoltre incentivato il programma di comunicazione nei confronti della popolazione. Non una prassi ma, se si preferisce, nuovi consigli.

Evitare gli abbracci, le strette di mano, mantenere una distanza minima di almeno un metro dai propri interlocutori. Anche se ci si trova in un’area assolutamente sicura e fuori da qualsiasi focolaio. Evitare di starnutire o tossire senza protezione. E, se proprio non si indossa una mascherina, mai proteggersi con la mano aperta ma appoggiare la bocca nell’incavo del gomito. Una precauzione  utile  evitare che i germi restino sulle mani e si possono depositare poi sul volto o su altri oggetti. Comportamenti che a poco a poco stanno diventando abituali per la popolazione anche se per il momento i numeri non migliorano assolutamente.

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Coronavirus Isolamento
Coronavirus Isolamento (GettyImages)

“L’evoluzione del virus è incerta”

Il commissario della Protezione civile Angelo Borrelli sotto quest’aspetto è molto chiaro: “Nessuno di noi può avere certezza di quella che sarà l’evoluzione successiva del virus. Questa settimana sarà importante per vedere come andrà il contagio. Dobbiamo continuare a fare il possibile per ridurre il suo spazio quanto più possibile. Il fatto che per il momento l’88% dei contagi sia limitato a tre sole regioni è positivo. Tuttavia gli incrementi in Liguria, Toscana, Piemonte e nelle Marche sono evidenti”.

Intanto sono già state ordinate altre 500mila mascherine (“ma ne servono “milioni” dice Borrelli), e sono pronti 6.600 posti letto nelle 2.200 camere messe a disposizione dalla Difesa. Quella di Baggio è solo la prima.

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