Il nuovo bollettino della regione, afferma che in Veneto i casi sono saliti a 273. Otto in più rispetto all’ultima rilevazione.
Un bollettino che è stato diffuso dalla regione ha confermato che attualmente in Veneto i casi ufficiali di coronavirus sono saliti a 273. Un dato preoccupante, considerato che sono 8 in più rispetto al precedente bollettino. Soltanto una settimana fa’ erano 38.
Di queste 273 persone contagiate, 67 di loro sono ricoverate in ospedale. Nonostante la situazione sia identica a quella di ieri, è il focolaio di ‘Vo quello che attualmente ospita più casi di contagio. Sono infatti 88. Segue poi Treviso con 72 casi, Venezia con 42 ( escluso Mirano) e Limena con 33 casi. Sono però raddoppiati i casi di contagio a Verona e provincia, con otto pazienti positivi in più. Tra le altre zone in aumento, va segnalata Belluno e provincia con 3 casi.
Per quanto invece riguarda la situazione dei ricoveri, a Padova ci sono 28 casi, e sei pazienti sono ricoverati in terapia intensiva. A Treviso invece, su venti ricoverati, soltanto uno si trova nel reparto di terapia intensiva. Gli ospedali di Mestre e Venezia ospitano otto casi ciascuno. Questi, hanno rispettivamente quattro e tre pazienti in terapia intensiva. Altre due persone sono ricoverate a Verona e un’altra a Mirano. Nessuno di loro però è in condizioni gravi.
Nel frattempo, nella giornata di ieri, si è svolta una riunione tra i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, le regioni fino ad adesso più colpite dall’epidemia. La sospensione delle lezioni scolastiche è stata confermata fino alla data di lunedì 9 marzo. Si è però deciso di riaprire biblioteche e musei. Lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia, aveva richiesto un segnale di normalità da parte delle amministrazioni per non appesantire troppo una situazione già abbastanza problematica. Una normalità che però trova riscontro soltanto in parte. Rimangono infatti chiusi cinema e teatri. Anche per quanto riguarda la sport, si è deciso per lo stop totale di qualunque trasferta sportiva.
La regione Veneta ha dato inoltre delle indicazioni ben precise alle Asl. Queste devono adesso effettuare un primo Triage telefonico allo scopo di evitare sovraffollamenti nella struttura.
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Il dottore Massimo de Fiore ha commentato questa misura affermando che: “Seguendo i protocolli siamo riusciti a tenere a casa quasi l’80% dei nostri pazienti, individuando quelli con sintomi influenzali.Tramite i consulti telefonici li stiamo costantemente monitorizzando e dando loro le indicazioni necessarie. Ci siamo anche messi in contatto con tutte le persone che erano state in qualche modo a contatto con l’ospedale di Schiavonia e il paese di Vo. Ne abbiamo messi circa una ventina in quarantena”.
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