È sempre più grave l’emergenza migratoria al confine tra Turchia e Grecia, dopo che il presidente turco, Erdoğan, ha aperto la strada verso l’Europa. Muore un bambino respinto da cittadini greci.
Un’emergenza che ormai sta assumendo proporzioni incontrollabili. E c’è anche una guerra dei numeri tra la Turchia e la Grecia. “Il numero dei migranti che lasciano il nostro Paese attraverso Edirne sono 117.677”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno di Ankara, Suleyman Soylu. La cifra è di circa dieci volte superiore a quella riferita dalle autorità di Atene e dalle ong internazionali. E ora anche i cittadini greci danno una mano alla polizia e respingono a modo loro i profughi che tentano di entrare nel Paese con i gommoni.
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È sempre più grave dunque l’emergenza migratoria al confine tra Turchia, Grecia e Bulgaria, dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha aperto la strada verso l’Europa ai quasi 4 milioni di rifugiati ospitati da Ankara. Le popolazioni greche al confine con il Paese sul Bosforo stanno cercando di impedire l’entrata alle circa 117mila persone ammassate alla frontiera, secondo i numeri forniti da Ankara, dove Atene ha dispiegato l’esercito. A Lesbo, gli abitanti insultano e aggrediscono giornalisti, personale delle organizzazioni internazionali e polizia e cercano di impedire gli sbarchi di disperati in arrivo dalla Turchia. Uno dei gommoni che tentava di attraccare sull’isola, avvicinato da una nave della Guardia Costiera greca secondo quanto riporta Cnn.gr, si è ribaltato: nel naufragio è morto un bambino, mentre 46 persone sono state portate in salvo. Intanto il presidente turco torna a lanciare anatemi nei confronti di Bruxelles: “Da quando abbiamo aperto i nostri confini, il numero di migranti diretti in Europa è di centinaia di migliaia. Presto sarà nell’ordine di milioni. Ora anche voi condividete il fardello”, ha detto ai membri del suo AKParti ad Ankara.
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Atene ha deciso di rafforzare le pattuglie alle frontiere marittime e terrestri e di sospendere le richieste di asilo per coloro che entreranno illegalmente nel Paese, lo ha detto il portavoce del governo Stelios Petsas. “Sostegno per gli sforzi che la Grecia sta mettendo in campo per proteggere i confini europei” è arrivato dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha anche annunciato che martedì si recherà in visita al confine tra Grecia e Turchia insieme al primo ministro greco. Tutti e tre i presidenti Ue (Parlamento, Commissione e Consiglio) martedì raggiungeranno la frontiera terrestre tra Grecia e Turchia.
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