Epidemiologo Demicheli: Ecco perchè le scuole devono restare chiuse

Il membro dell’Unità di Crisi della Regione Lombardia sottolinea l’importanza di chiudere gli edifici. “Tra pochi giorni avremo un quadro preciso sul virus”, sostiene Demicheli.

demicheli

Si continua a discutere dei provvedimenti presi dal Governo per prevenire la diffusione del Coronavirus. E a prendere la parola è ancora una volta uno degli addetti ai lavori, quindi una voce autorevole. Stiamo parlando di Vittorio Demicheli, che di professione fa l’epidemiologo. Si occupa di epidemie nell’Unità di Crisi della Regione Lombardia e ha voluto dire la sua sulla gestione del virus. Lui è uno dei promotori della chiusura delle scuole e degli edifici pubblici nella sua regione di competenza. Il provvedimento è diventato concreto dopo la decisione presa dal presidente della Regione, Attilio Fontana.

Demicheli ha fatto capire, durante un’intervista per il Corriere della Sera, perchè questo è un provvedimento giusto. Dati alla mano, l’epidemiologo ha fatto capire che si tratta di una decisione inevitabile. Anche a causa della lentezza negli interventi che sono stati messi in campo dopo la notizia del primo caso. “I dati ci dicono che oggi ogni paziente con il coronavirus trasmette la malattia ad altri due. E dove ci sono molti contagi la curva epidemiologica cresce in modo esponenziale: bloccare a quel punto non serve più a nulla. Bisogna intervenire prima. Lo dice la scienza e la politica deve ascoltarla“.

Demicheli si è occupato anche di spiegare come il Coronavirus interviene, e quali sono le conseguenze del suo passaggio. Secondo lui è stato importante che il focolaio venisse a crearsi in un piccolo paese come Codogno, e non in un grande centro abitato. “Il virus clinicamente non dà problemi, o comunque è facilmente risolvibile, nel 90% dei pazienti. Ma in oltre il 10%, soprattutto se anziani, comporta problemi gravi che richiedono un ricovero in Terapia intensiva. Il caso di Codogno, dove il contagio continua a essere di 5-6 casi al giorno come all’inizio, ci dimostra che intervenire dopo serve a poco. Se invece che nel Lodigiano, dove comunque ci sono solo 50 mila abitanti, la stessa situazione succedesse a Milano, sarebbe un disastro“.

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il cui provvedimento sulle scuole chiuse fa discutere – meteoweek.com

Demicheli e il Coronavirus

Nel corso dell’intervista si parla anche delle tempistiche di applicazione e di presenza del Coronavirus in un soggetto. Due sono le settimane di incubazione per chi lo contrae o comunque risulta positivo ai primi test. I prossimi giorni, dunque, saranno decisivi per capire il reale comportamento del virus in un corpo umano. “Il tempo di incubazione del coronavirus è di 14 giorni che, dal «Paziente Uno», si concluderebbero venerdì prossimo. A quel punto possiamo avere un quadro più chiaro. L’obiettivo è rallentare i contagi in modo da portarli a uno a uno, cioè con una persona che ne infetta un’altra e non due come adesso. Per farlo bisogna limitare i contatti“.

Demicheli, inoltre, svela due problematiche che rischiano di creare ulteriori disagi nella gestione dei casi di contagio. Si parla di spazi ospedalieri a disposizione dei pazienti e delle equipe mediche. Ma anche le conseguenze di quella che potrebbe essere l’espansione della diffusione del virus stesso. “Ci sono due problemi. Gli ospedali vicino ai focolai del contagio non sanno più dove mettere i malati, soprattutto quelli gravi che hanno bisogno della Rianimazione. Oggi il sistema ospedaliero regge perché i pazienti possono essere trasferiti negli ospedali delle città non ancora colpite. Ma se il numero di contagiati si allarga rischia di andare in default“.

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