Coronavirus, Zaia: “Se crolla il Pil, si torna al Medioevo”

Il governatore del Veneto Zaia vuole allentare la stretta alle attività produttive in Italia: “Se crolla il Pil, torniamo al Medioevo”. Poi chiede scusa per le frasi sui cinesi “che mangiano topi vivi”.

Sulle misure anticoronavirus il governatore del Veneto Luca Zaia propone di allentare la stretta: “Non decidiamo da soli. E senza l’ approvazione del mondo scientifico, non lo facciamo”. Lo dichiara in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale lancia un vero e proprio allarme: “Altri Paesi hanno già cominciato ad approfittare di questo momento di debolezza dell’ Italia per occupare i nostri spazi. Bisogna uscirne velocemente”.
In Veneto la situazione potrebbe essere drammatica: “Ho il turismo e 600mila partite Iva che da soli valgono 150 miliardi di Pil. Se vanno in fumo, altro che recessione, è Medioevo. Se ci sono i presupposti bisogna dare un segnale di ripartenza”, spiega il governatore.Prima di tutto, naturalmente, la salute dei suoi cittadini: “Se si ammalano, l’economia va male lo stesso”.

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Il governatore affronta naturalmente anche le polemiche per la sua frase in un’intervista, sui cinesi ‘che mangiano topi vivi’: “È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Nella migliore delle ipotesi sono stato frainteso, nella peggiore
strumentalizzato – commenta amareggiato -. Quella frase mi è uscita male. Anche se in realtà appariva molto chiara.
Se “qualcuno si sente offeso, mi scuso. Non era mia intenzione
fare il qualunquista e tanto meno generalizzare”.
Zaia spiega in particolare che intendeva fare ragionamento più ampio e complesso sulle fake news e i video “che hanno girato prima che l’ epidemia arrivasse da noi”. Rispetto poi alle
considerazioni sull’igiene dei cinesi, “volevo solo dire che le
certificazioni sul fronte della sicurezza alimentare e sanitaria
variano da Paese a Paese. Era una riflessione a 360 gradi su un
Paese che ha metropoli moderne e altre zone che sono il loro
esatto opposto” ha concluso Zaia.

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