Juventus-Inter, big match di Serie A, si giocherà a porte chiuse. “Fino al 1 marzo compreso, niente manifestazioni con pubblico e niente eventi sportivi”. Lo ha comunicato ufficialmente il governatore del Piemonte Alberto Cirio. Nelle ultime ore si era parlato di possibile slittamento a lunedì, poi bocciato
Niente pubblico per Juventus-Inter, big match del prossimo turno di Serie A, che si giocherà all’Allianz Stadium a porte chiuse. La decisione definitiva – dopo alcune ore di riflessione – è stata comunicata direttamente dal governatore del Piemonte Alberto Cirio. “Fino al primo marzo compreso – ha spiegato – non ci saranno manifestazioni con pubblico e nessun evento sportivo”. Decisione drastica, per scongiurare il rinvio, ma anche un segnale in contrasto al coronavirus, per il quale la Regione si sta spendendo profondamente al fine di tutelare i cittadini.
I tifosi della Juventus, in particolare, accarezzavano l’idea del rinvio a lunedì, ipotesi circolata e messa al vaglio. Troppo rischioso però il sold out dello Stadium, visto l’impegno messo in campo dalla regione Piemonte per prevenire ulteriori contagi. Per una volta, può essere sacrificato lo spettacolo e la trasmissione di una partita fondamentale in ottica scudetto in un clima surreale. “E’ emersa la volontà di tutti di muoversi con estrema cautela” ha detto Cirio. Una mossa preventiva, dunque, in un momento particolarmente delicato.
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Lo sport resta fermo ma, contestualmente, c’è la volontà di riaprire le scuole sospendendone però l’attività didattica. Potranno lavorare i bidelli e il personale per le azioni di pulizia straordinaria e per una disinfezione approfondita. Questo per arrivare gradualmente da metà settimana alla ripresa dell’attività didattica vera e propria. La data fissata potrebbe essere quella di mercoledì 4 marzo, al massimo giovedì. E’quanto si apprende da indiscrezioni circolate nelle ultime ore e riportate da La Stampa.
Il Piemonte, dunque, punta, allo scadere dell’ordinanza valida fino al 29 febbraio. “Pensiamo ad una ordinanza meno restrittiva che conduca gradualmente verso la normalità, con la riapertura delle scuole agli studenti dalla metà della prossima settimana”. Le parole sono dello stesso governatore Cirio, alla fine di un incontro con sindaci, prefetti e presidenti delle Province piemontesi, nel palazzo della Regione. “I cinque nuovi casi di oggi, pur condizionati alla verifica dell’istituto Superiore di Sanità – ha detto Cirio – dimostrano che il problema persiste. Da parte delle Province piemontesi è emersa la volontà di un ritorno alla normalità, ma con grande prudenza e cautela. La nostra proposta al ministro Speranza mira alla riapertura degli edifici, ma non alla didattica. Sarebbe l’occasione per un’azione di pulizia straordinaria e disinfezione, per poi aprire agli allievi da metà settimana”.
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