La Guardia di Finanza ha denunciato sedici persone. L’accusa è quella di aver percepito il reddito di cittadinanza nonostante fossero assunti regolarmente con stipendi fino a 1800 euro al mese.
Sedici persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza in seguito alla verifica e alla conclusione di una serie di controlli a Manfredonia. L’accusa è di aver beneficiato del reddito di cittadinanza nonostante avessero già un lavoro regolarmente retribuito. La Guardia di Finanza è riuscita ad accertare che alcuni dei “furbetti”, erano assunti con regolari contratti di lavoro. Alcune di queste persone, arrivavano persino a percepire stipendi fino a 1800 euro. Altri ancora invece, percepivano il reddito ma al contempo lavoravano in nero.
Tutte le persone denunciate sono state segnalate alla Repubblica di Foggia. L’accusa è quella di essersi serviti di dichiarazioni e documenti falsi per presentare la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. Molti di questi, hanno anche omesso di informare l’INPS circa le loro variazioni di reddito o di patrimonio. Tutto questo affinché non venisse effettuata la procedura di revoca del sussidio.
Con questa operazione la Guardia di Finanza ha impedito che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale continuasse ad erogare reddito a chi invece non ne aveva diritto.
Reddito di cittadinanza: la situazione secondo il presidente dell’INPS
Naturalmente, non è questo l’unico caso in cui qualcuno cerca di truffare lo stato beneficiando del reddito di cittadinanza anche se non ne ha diritto.
Secondo il presidente dell’INPS Carlo Tridico, il suo ente si è trovato costretto a respingere circa il 26 per cento delle richieste ricevute dai cittadini.
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In Lombardia è stata bocciata una domanda su tre, mentre in Campania una su cinque. L’Ispettorato generale del lavoro, durante dei controlli e delle verifiche che si sono concluse nel mese di giugno, è riuscito a scovare circa 185 persone che percepivano il reddito di cittadinanza anche se non ne avevano diritto.