Le Fattorie Cremona producono oltre 200mila forme di Grana Padano ogni anno. In ogni caso, è stato necessario redigere una lettera di rassicurazioni.
La psicosi da Coronavirus non sta portando solo tanto malumore e tanta paura tra gli italiani. Arrivano di giorno in giorno nuove notizie in merito al numero dei contagiati, ma anche delle vittime. E nel frattempo, anche all’estero le cose si complicano e non poco per i nostri concittadini. Tra navi che non vengono fatte attraccare e passeggeri che non vengono fatti partire dall’Italia verso i Paesi stranieri. E anche l’economia viene colpita, tanto che in questo caso si parla di un vero e proprio simbolo della gastronomia italiana, ovvero il Grana Padano.
Dalla Grecia arriva un diktat ben preciso, che lascia poco spazio alle interpretazioni. Ogni forma di Grana Padano prodotta nello stabilimento di Cremona dovrà presentare dei simboli ben precisi. Si tratta di una indicazione che dimostri che le forme di formaggio non sono state prodotte nelle cosiddette zone rosse. Le Fattorie Cremona producono oltre 220mila forme di Grana ogni anni e si sono viste arrivare questa richiesta formale da parte degli ellenici. Occorrerà dunque formulare un certificato per dimostrare che le forme di Grana Padano siano esenti dal Coronavirus.
La reazione da parte dei vertici della fattoria è stata di grande sgomento. Tuttavia, come rivela il direttore generale della cooperativa, Luciano Negri, ci si è dovuti attrezzare in tal senso. “Queste richieste le abbiamo considerate folkloristiche, ma abbiamo anche deciso subito di firmare i documenti che ci venivano chiesti. Non c’era altro modo, l’alterantiva era fermare le spedizioni“. Dunque è stata redatta e spedita in Grecia una lettera che attestasse l’alto grado di controlli in filiera, per garantire ogni esenzione dal contagio del virus che sta mettendo in ginocchio il Nord Italia.
“Domande di rassicurazioni verbali ci sono arrivate anche dalla Germania, dalla Spagna e persino dal Giappone – prosegue Negri – . Mentre in Gran Bretagna sono tutti preoccupati per i ritardi nelle spedizioni“. La lettera fatta spedire dal consorzio Grana Padano contiene anche una puntualizzazione fondamentale. L’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha infatti stabilito che la trasmissione del Coronavirus avviene tra uomo e uomo. Dunque non ci sono coinvolgimenti di merci, anche se esse vengono maneggiate dagli uomini.