Il Comitato permanente del 13mo Congresso nazionale del popolo ha preso la decisione. La carne di cane e gatto non è compresa nelle nove autorizzate per l’alimentazione.
Arriva una svolta fondamentale da parte del Governo cinese, per quanto riguarda il nutrimento dei propri connazionali. Il Comitato permanente del 13mo Congresso nazionale del popolo ha infatti reso noto ciò che si potrà mangiare da ora in avanti. Le limitazioni appena stabilite riguardano in particolare le carni e gli animali di cui ci si potrà cibare in Cina. E tra questi non potranno più esserci nè il cane nè il gatto. La decisione era nell’aria ormai da diversi giorni, ma è divenuta ufficiale solo nelle ultime ore.
La notizia trapela come detto dal Congresso nazionale del popolo, un altro evento che è stato influenzato dalla diffusione del Coronavirus. Il Comitato permanente, infatti, avrebbe dovuto tenersi un paio di settimane fa. A causa delle notizie sui casi di contagio sempre crescenti, però, si è optato per un rinvio piuttosto saggio. E nel corso di questo Comitato sono state prese le decisioni proprio in merito all’alimentazione dei cinesi, i quali non potranno più contare, per il proprio apporto nutritivo, di una serie di carni animali.
Ne sono state mantenute nove, in base a un elenco proposto dal Governo della città di Shenzhen. Tra questi, come abbiamo già detto, non ci saranno nè la carne di cane, nè quella di gatto. Si potranno invece continuare a mangiare, tra le altre, le carni di maiale, pollo, manzo e coniglio. A questi si aggiungono anche diverse varietà di pesci – d’acqua sia dolce che salata – e i frutti di mare. Si tratta di tutta una serie di animali che non rientrano nel novero degli animali selvatici. Una classe di bestie ritenute tra le possibili cause della diffusione del nuovo virus.
Sugli animali selvatici, come trapelava ormai da qualche giorno, è stato posto sia il bando totale che la stretta sul commercio illegale. Dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo emerge anche una serie di articoli redatti ed esposti proprio in riunione. Si tratta di otto testi che ponevano al centro dell’attenzione proprio il problema legato alla carne di animali selvatici. A questi si aggiungono anche la carne di cane e di gatto, che non sono bestie selvatiche, ma in quanto animali domestici e di compagnia verranno finalmente preservati.
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