Il 17 enne Niccolò è in isolamento allo Spallanzani dopo essere stato in Cina ed essere risultato negativo al coronavirus. “Non vedo l’ora di riabbracciare i miei genitori, che stanno arrivando a Roma”. Domani sarà dimesso dall’ Istituto della Capitale
Dopo aver completato il necessario periodo di quarantena da coronavirus domani sarà dimesso dallo Spallanzani Niccolò. Il giovane 17enne italiano era rientrato dalla città di Wuhan, città cinese focolaio dell’epidemia covid-19 il 15 febbraio con un trasporto dell’Aereonautica militare italiana. Lo comunica lo stesso istituto di Roma nel bollettino quotidiano. “Il ragazzo è felice – si legge nella nota – di poter condividere questa gioia con la famiglia del ragazzo ed i suoi amici”.
“I miei genitori stanno arrivando a Roma – ha spiegato Niccolò – Sono felice. Non vedo l’ora di riabbracciarli». E’ la dichiarazione del ragazzo divulgata nelle ultime ore. Per il 17enne di Grado si è trattato di una vera e propria odissea, tra paura e apprensione dei familiari unita alla fase mai piacevole di isolamento. Bloccato per due volte in Cina ma negativo ai test per il coronavirus, può finalmente tornare alla normalità a partire dalla giornata di domani.
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Il punto della situazione dallo Spallanzani
L’Istituto per le malattie infettive – a margine dell’annuncio delle dimissioni di Niccolò – ne ha approfittato per fare il punto della situazione aggiornato. “Nel nostro istituto – si legge ne bollettno quotidiano – sono stati valutati, a oggi, 180 pazienti. Di questi 136, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quarantaquattro sono i pazienti tutt’ora ricoverati”. C’è ancora del lavoro importante da fare, dunque, anche se trapela ottimismo sui passi in avanti condotti negli ultimi giorni. Le dimissioni di ben 136 pazienti sono un primo risultato di rilievo.
Intanto, il direttore scientifico dello Spallanzani – Giuseppe Ippolito – ha elogiato lo spirito di collaborazione della vasta comunità cinese presente a Prato. Nessuna positività pur mantenendo la massima allerta. “Come ha detto in questi giorni anche dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, la grande partecipazione della comunità cinese in tutta Italia è stata esemplare. A Prato c’è una percentuale di cinesi assolutamente superiore. Probabilmente c’è lo stesso numero di cinesi di Roma e Milano, ma concentrati in un’area limitata. Tuttavia il meccanismo di isolamento e di autoisolamento e controllo domiciliare ha funzionato perfettamente”.
“Prato già in precedenza, per altri casi di malattie tra i cinesi- ha proseguito Ippolito – aveva applicato questo protocollo, che ha funzionato. Ne siamo soddisfatti. Ciò significa che il distanziamento sociale in questi casi funziona: nessun cinese di Prato per ora è risultato positivo al coronavirus, tra i pochissimi che hanno avuto sintomi respiratori. E’ un primo dato che possiamo incassare con soddisfazione”.