La Commissione Europea vigila sui magistrati italiani: la reazione di Anm

Il Country Report Italy 2020 fa emergere la necessità di fare nuovi controlli sui casi di responsabilità disciplinare dei magistrati. “Siamo contrari a nuove sanzioni”, replica la Anm.

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La Commissione Europea si è espressa in merito alla condotta dei magistrati in Italia. Nel consueto report che viene stilato di anno in anno, si parla di quanto è avvenuto nei vari Paesi dell’Unione. E per quanto riguarda il nostro, è stata resa nota una certa preoccupazione da parte della Comunità. Se non altro per quel che riguarda le sanzioni inflitte alle toghe nel corso dello scorso anno. Tanto che si parla, nel reporto redatto qualche giorno fa, della necessità di effettuare dei controlli un po’ più approfonditi a riguardo.

Tutto è stato discusso nel Country Report Italy 2020, che è stato reso noto due giorni fa. La Commisione Europea ha infatti espresso grande preoccupazione per la possibile introduzione di nuovi casi di responsabilità disciplinare da parte dei magistrati. Secondo i vertici della Commissione, questi casi andrebbero monitorati in maniera molto attenta per fare delle verifiche. In particolare bisogna tenere sotto controllo l’impatto di questi provvedimenti sul funzionamento del sistema giudiziario. Dunque la Commissione Europea pone i propri fari e le proprie attenzioni sul sistema della giustizia italiana.

La Associazione Nazionale Magistrati si difende – meteoweek.com

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Non si è fatta attendere in tal senso, la reazione da parte dell’Associazione Nazionale dei Magistrati. La giunta ha voluto redigere una replica a quella che è l’uscita ufficiale da parte della Commissione Europea. In questa replica si prende atto della improvvisa attenzione rivolta dall’Unione nei confronti del comportamento dei magistrati in Italia. “È significativo che la Commissione Europea, da sempre attenta all’incidenza del sistema disciplinare sull’indipendenza dei magistrati negli Stati membri, abbia evidenziato tale criticità“.

La Anm – prosegue la nota – ribadisce la propria ferma e radicale contrarietà all’introduzione di ulteriori sanzioni disciplinari per le ricadute negative che esse avrebbero sulla qualità della risposta giudiziaria e sulla effettività della tutela dei diritti dei cittadini“. Dunque i magistrati italiani non stanno a guardare. Si intende tenere sempre sotto controllo l’operato delle toghe, nel rispetto delle norme vigenti. Difficilmente si opterà per nuove sanzioni, ferme restando quelle che sono attualmente in vigore.

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