E’ di sette morti il bilancio definitivo della sparatoria al campus di Molson Coors, a Milwaukee. A sparare un dipendente licenziato dalla società.
“Queste persone sono andate regolarmente al lavoro oggi, come tantissimi altri. Pensavano che al termine della giornata lavorativa sarebbero tornati a casa. Ma tragicamente non torneranno mai”. Le parole del sindaco di Milwaukee, Tom Barrett, descrivono bene l’atmosfera che si vive nella cittadina statunitense dopo la strage.
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I dipendenti dell’azienda erano stati informati via email che una persona armata sparava ed era all’interno dell’edificio o vicino alla tromba delle scale del secondo piano dell’edificio 4 su Highland Boulevard. Poi l’epilogo. E’ di sei morti, più l’aggressore, il bilancio definitivo della sparatoria al campus di Molson Coors, a Milwaukee. A sparare è stato un dipendente licenziato dalla società, un uomo di 51 anni che dopo la strage si è tolto la vita.ha parlato della tragedia anche il presidente Trump: ha espresso le sue condoglianze e descritto l’aggressore come un “assassino cattivo”.
È di sette morti, compreso l’autore, il bilancio della sparatoria nella sede di Molson Coor, a Milwaukee. Lo riporta il quotidiano locale Journal Sentinel. I dipendenti dell’azienda sono stati informati via email che una persona armata e che sparava era all’interno dell’edificio o vicino alla tromba delle scale del secondo piano dell’edificio 4 su Highland Boulevard.
La polizia è intervenuta intorno alle 14, ora locale. Il campus è stato isolato così come è stata circondata tutto l’area e sono state bloccate le principali strade della zona e sono state chiuse le scuole vicine.
Il sindaco di Milwaukee, Tom Barrett, ha confermato che “diverse persone”, compreso l’attentatore, hanno perso la vita nella sparatoria presso il campus di Molson Coors Brewing. È stata isolata e circondata tutta l’area e sono state bloccate le principali strade della zona.