Perché piangere fa bene? Ecco i motivi - meteoweek
Piangere fa bene? Pare proprio di sì! Non è un evento negativo o di cui vergognarsi: denota intelligenza emotiva ed elimina tossine negative, e sono solo alcuni dei tanti aspetti positivi.
Quante volte nella vita, in momenti di tristezza tendiamo e ad isolarci e magari far scendere in solitaria qualche lacrima? Il pudore dei sentimenti non è una cosa totalmente negativa, ma non bisogna ritenersi deboli se ci capita di scoppiare qualche volta in pianto.
Piangere non è un segno di debolezza o un fatto negativo, come molti pensano, anzi. Come ritengono alcuni esperti, è una via di sfogo molto importante che evita l’accumulo di ansia e depressione e segno di forza emotiva.
Il famoso biochimico Frey, e Goleman, noto psicologo ed autore molti saggi riguardanti l’intelligenza emotiva, hanno chiarito alcuni punti sulla questione lacrime.
Secondo il Prof. Frey piangere consente il rilascio da parte del corpo delle tossine prodotte in situazioni di stress e dolore.
Un bel pianto aiuta quindi il corpo a eliminare ormoni e proteine che si generano in stati d’animo non positivi per il proprio organismo, costituendo così una vera e propria pulizia emotiva che dobbiamo concederci senza vergogna, qualche volta. Il Dott. Daniel Goleman, afferma inoltre che il pianto è uno degli indicatori di intelligenza emotiva.
Quando tratteniamo le lacrime, opponiamo resistenza in maniera non costruttiva a tristezza e rabbia. Infatti, questo atteggiamento innaturale genera controindicazione sulla gestione delle emozioni ed il loro controllo. L’avresti mai detto?
Ecco alcuni benefici delle lacrime:
Piangere stimola le ghiandole lacrimali che svolgono una funzione protettiva per l’occhio, in particolare per la cornea, fungendo da protezioni contro infiammazioni e virus.
Piangere produce oppiorfina, una proteina contenuta nelle lacrime, che aiuta a combattere stati depressivi.
Quando si accumulano stress e tristezza, il pianto è un ottimo modo per non somatizzare il dolore.
Il pianto è un modo per ristabilire le proprie emozioni essendo un processo molto liberatorio.
Nell’Antica Grecia, il teatro era molto frequentato proprio perché lo si riconosceva come luogo di purificazione e di liberazione dalle emozioni negative, anche attraverso un bel pianto.
Quindi, che dire, niente paura di far cadere qualche lacrima, stando attenti a quando si eccede che potrebbe non essere un bel segno, ma anche a quando non succede da molto. Potremmo non essere più a contatto con noi stessi ed esserci chiusi.
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