Rispondendo in aula sul coronavirus il ministro della solidarietà e della sanità Roberto speranza da poco spazio alle illusioni, il bilancio sarà grave.
Speranza in aula
Il clima è molto serio in parlamento per la relazione del ministro della solidarietà e della sanità pubblica Roberto Speranza che deve rispondere di coronavirus e di come il governo ha affrontato l’emergenza in questi ultimi giorni. Una maggioranza che già costata Monte vite umane e che vede l’Italia come terzo fronte al mondiale assoluto contro la malattia.
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“Nessuna illusione”
“Sappiamo già che pagheremo un tributo alto – dice Speranza – ma sappiamo anche che siamo stati il primo paese a fronteggiare la malattia nel modo giusto ricorrendo all’isolamento in modo massiccio e approntando protocolli che si sono dimostrati efficaci. La nostra sanità si è dimostrata ancora una volta una delle più competenti al mondo. Non si può un giorno esaltare i nostri ricercatori e il giorno dopo mettere in dubbio le loro indicazioni e fare di testa nostra. Non dobbiamo avere paura. Sobbiamo essere certi di quello che stiamo facendo ma dobbiamo anche continuare ad usare il massimo buon senso e una grande prudenza”.
“Il tributo di vittime”
“Sappiamo già che pagheremo un tributo alto soprattutto tra gli anziani e le fasce più deboli e che sono inevitabilmente le più colpite e quelle che ci preoccupano maggiormente – prosegue il ministro – questo virus a un basso tasso di mortalità abbina un’altissima capacità di contagio. Per limitare il virus l’isolamento è l’unica strada. Non dobbiamo fidarci dei pochi sintomi che il coronavirus evidenza in un primo momento perché ha già dimostrato di saperci ingannare e di potersi evolvere. Ma il coronavirus non è la SARS, che ha in tasso di mortalità del 9,6% e nemmeno Ebola, che uccide la metà delle persone che colpisce e che in questo momento ha ancora un focolaio attivo in Congo”.
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L’aula vota quasi completamente a favore
Speranza, dopo aver chiesto l’appoggio anche delle forze di opposizione, incassa il consenso praticamente di tutto il parlamento. Tutti votano a favore del suo programma e della sua relazione, anche Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. I voti contrari sono solo due, uno dei quali di Vittorio Sgarbi che ha un violento alterco con il deputato dem Emanuele Fiano.
La provocazione di Sgarbi
“I tempi della peste sono passati da un pezzo, qui si sta prendendo in giro tutto il paese – dice l’opinionista – questa è una finzione, una presa per il culo che ci umilia davanti al mondo. Non c’è alcuna emergenza, anzi direi che si profilano i termini per una denuncia per procurato allarme.” Sgarbi viene pesantemente contestato dal resto dell’aula e chiede un faccia con Fiano.
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Le conclusioni di Speranza
Senza entrare in polemica con alcune Regioni, Marche in testa, che hanno deciso di avviare un proprio protocollo, speranza ringrazia l’aula e i governatori: “Oggi sappiamo di avere il consenso non solo di gran parte del paese ma anche di chi lo rappresenta qui a Montecitorio. È una cosa fondamentale. L’unità e la consapevolezza di avere a che fare con strutture di eccellenza che stanno lavorando ventiquattr’ore su ventiquattro per risolvere il problema è il primo passo per uscire dall’emergenza quanto più rapidamente e con il bilancio meno drammatico possibile”.