Coronavirus | cinema ufficialmente chiusi anche nelle Marche

In mattinata si è svolto un incontro presso la Regione Marche e il responsabile regionale Anec-Agis, con lo scopo di puntualizzare in maniera chiara anche le misure riguardanti le sale cinematografiche, ha confermato la decisione finale: i cinema resteranno chiusi e le saracinesche delle sale abbassate almeno fino al prossimo 4 marzo.

La diatriba fra Regione Marche e la Presidenza del Consiglio dei Ministri non è limitata solo alle misure adottate dal governatore sulla chiusura delle scuole, ma riguarda anche la corretta applicazione delle restrizioni alle manifestazioni di carattere pubblico e a quelle che prevedono in generale assembramenti di persone. 

Coronavirus, cinema chiusi nelle Marche

Il Governatore della Regione Marche, in una intervista a Radio Capital, ha attaccato il Governo, affermando: “Conte ci aveva assicurato un coordinamento nazionale che desse regole uniformi a tutti gli enti locali. Ma queste linee omogenee alla fine non si sono viste. Così abbiamo deciso di accelerare. Abbiamo avuto casi al confine, a Cattolica, e quindi diventava ingiustificato non applicare quelle misure di prevenzione indicate dai tecnici della nostra regione. Il governo ha perso un’occasione per individuare una strategia uguale per tutti da seguire. Ho l’impressione che Conte faccia fatica a dare a tutto il territorio nazionale indirizzi omogenei. Tutte le regioni hanno pari dignità e noi amministratori abbiamo pari responsabilità. Lo stesso decreto del governo dà più potere alle regioni. Ora Conte se lo vuole riprendere: facesse pace con se stesso, noi non possiamo star dietro a questa schizofrenia”.

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La diatriba con il Governo

Dal canto, suo, però, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non è stato in silenzio. L’Ordinanza della Regione Marche ha infatti creato molti attriti fra l’amministrazione regionale e l’esecutivo. Proprio Conte, in un intervento televisivo a L’Ara che Tira su La7, ha commentato così la decisione di Ceriscioli: “Ieri abbiamo avuto una riunione con tutti i ministri e i presidenti delle Regioni. Ci ha sorpreso che dopo che tutti avevano concordato sul protocollo suggerito, nel pomeriggio le Marche hanno realizzato uno scarto, una deviazione. Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire. Disporre la chiusura delle scuole poi crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi”.

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Cosa dice l’ordinanza

L’Ordinanza della Regione afferma: “Devono intendersi sospese quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali determinando significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici. Si fa riferimento quindi a eventi e manifestazioni di qualsiasi natura (sportiva, culturale, sociale, economica e civica, ecc.). Vanno incluse tra le attività da sospendere le seguenti manifestazioni: fiere, mercati straordinari e sagre, attrazioni e luna park, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina) e attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc. ivi comprese le discoteche e le sale da ballo, eventi e manifestazioni promozionali (meeting, convegni e sfilate, ecc.)”. Si tratta di un ulteriore duro colpo per gli esercenti cinematografici dopo le decisioni drastiche già prese da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

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