Ci sono venti casi in più rispetto alla giornata di ieri. L’assessore regionale alla Sanità in Emilia Romagna, Sergio Venturi, svela il piano della regione per scuole e ospedali.
Continua ad aggiornarsi di ora in ora il conto dei casi di contagio da Coronavirus in Italia. E si aggrava anche la situazione in Emilia Romagna che è diventata la seconda regione più colpita nel nostro Paese. Stando all’ultimo conteggio, il numero di persone che sarebbero risultate positive ai test è salito a quota 47. Si tratta di un dato quasi raddoppiato rispetto alla giornata di ieri, iniziata con 27 casi di contagio nella regione emiliano romagnola. Tra questi si è registrata anche la prima vittima in Emilia Romagna, il 69enne proveniente da uno dei comuni della “zona rossa” in Lombardia.
La maggior parte delle 47 persone contagiate in Emilia Romagna si trova nelle proprie abitazioni e non è ricoverata. I nuovi casi di contagio riguarda le province di Piacenza e Modena, quelle più vicine al confine con la Lombardia. E proprio il contatto con la regione da cui è nato il primo focolaio del Coronavirus è considerata la causa principale di questi contagi. Per quanto riguarda i 27 casi precedenti all’ultimo aggiornamento, solo in due sono ricoverati in terapia intensiva. Altri 14 sarebbero ricoverati in condizioni non critiche, mentre tutti gli altri – tra i quali sono presenti anche 9 asintomatici – sono isolati in casa.
Ma emerge anche una bella notizia, che riguarda uno dei casi più delicati tra i contagiati. Si tratta di una donna incinta, che è stata fatta partorire nelle scorse ore in ospedale a Piacenza. Non ci sono state ripercussioni durante il parto, che ha visto la nascita di un nuovo bambino. E mentre la donna è risultata guarita dal Coronavirus, il nascituro non ha presentato elementi che fanno pensare al contagio. In questo stesso nosocomio, tra le altre cose, si sono registrati in queste ore altri due casi di persone dimesse in quanto guarite.
L’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, ha fatto il punto della situazione sui contagiati nella sua regione. “Stanotte abbiamo avuto diversi accessi in Pronto soccorso a Piacenza, otto si sono presentati spontaneamente, tutti casi collegati al basso Lodigiano. Uno dei pazienti viene da Codogno ma è in corso una verifica. Evidentemente c’è qualcosa che non va da segnalare alla Regione Lombardia. Avremo piacere che i pazienti di Codogno fossero curati nell’ospedale di Lodi e dintorni. L’indicazione è far rimanere a domicilio i pazienti risultati positivi a coronavirus. I genitori non devono presentare i certificati medici al rientro, a meno che non abbiano preso l’influenza i loro figli“.
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