Tutti i bambini coinvolti nella bufera Coronavirus stanno bene. Contagiati e non. Il piccolo nato ieri a Piacenza da madre positiva, è negativo al test. Perchè i bambini reagiscono meglio al virus.
Tutti minori coinvolti nell’emergenza coronavirus stanno fortunatamente bene, sia quelli contagiati che il neonato di Piacenza. E’ nato ieri, in pieno caos, da madre e padre positivi. Il nuovo nato è negativo al test, e ora sta con tutti gli altri bimbi nella nursery dell’ospedale. Nome provvisorio: Fortunato, scelto dai medici. La famiglia di Codogno, focolaio da dove è partito tutto, una donna al nono mese era ricoverata da qualche giorno e l’équipe entrata in sala parto era protetta con tute e maschere e ogni precauzione per evitare il contagio. “Un caso unico in Europa”, finora ne esistevano solo cinesi, ha detto Giacomo Biasucci, primario di Pediatria e neonatologia. “Dalla scarsissima casistica si evinceva che non vi era riscontro di virus né nel latte materno, né nella placenta, né nel sangue cordonale, come se il feto fosse in qualche modo protetto”.
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E la buona notizia è che stanno bene anche tutti gli altri bambini e minorenni che tanto hanno preoccupato l’Italia intera. Il piccolo di dieci anni ricoverato al Policlinico San Matteo di Pavia: “sta benissimo, non aveva e non ha nemmeno la febbre”. Lo ha detto il professor Raffaele Bruno, primario di Malattie infettive. “Gioca, mangia e dorme, e soprattutto sta con il suo papà, perché anche il padre è ricoverato” – ha aggiunto. “Le statistiche spiegano che anche i bambini possono ammalarsi, in misura minore dei grandi, ma possono. Il nostro piccolo paziente lo definirei, con termine tecnico, un soggetto in buone condizioni”.
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“I bambini non sono immuni all’infezione, ma i dati che abbiamo oggi a disposizione indicano che il decorso della malattia in loro sembra essere decisamente lieve” – ha spiegato Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia. “I casi in età pediatrica in Cina erano stati molto ridotti o forse non erano stati rilevati perché il decorso era molto benigno”. Quindi, “è altamente probabile che nei bambini il Covid-19 causi sintomi molto meno intensi rispetto all’adulto. Non dobbiamo stupirci, al momento l’incidenza dell’infezione nei bambini rimane molto bassa”. Anche gli altri minorenni sembra stiano tutti bene, alcuni sono stati persino dimessi. Come il bambino di dieci anni di Soresina, provincia di Cremona, trovato positivo mentre era in vacanza in Trentino, i genitori positivi pure loro. I lombardi, ha spiegato ieri il governatore Fontana, sono tutti legati al focolaio di Codogno. Così la bambina di quattro anni di Castiglione d’Adda, provincia di Lodi, positiva (come padre e nonno) e ricoverata, la Regione assicura che sta bene.
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E cìè poi il ragazzo di 15 anni degente all’ospedale di Seriate, provincia di Bergamo, positivo ma ricoverato per un’altra patologia che non c’entra con il virus. Poi un diciassettenne di Valdidentro, provincia di Sondrio, studente dell’Istituto tecnico agrario Tosi di Codogno. Si sentiva poco bene, è stato ricoverato a Lecco e sarà dimesso presto. Due suoi compagni di scuola sono risultati positivi: una ragazza di Gordona, in Valchiavenna, e un ragazzo di Montagna di Valtellina. Asintomatici, staranno chiusi in casa per due settimane con le famiglie. Un caso anche in Veneto, una bambina di 8 anni di Curtarolo in provincia di Padova. Anche lei senza sintomi, ma controllata perché venuta in contatto con il focolaio individuato a Limena. I suoi compagni di classe verranno sottoposti al test, ma stanno tutti bene, lei compresa.