Coronavirus, l’appello per imprese e fabbriche: “Bisogna fare presto”

L’Italia rischia la recessione, con le imprese che potrebbero pagare le conseguenze più di tutti. Le associazioni invocano un intervento più veloce da parte del Governo.

imprese italiane

Sono giorni pesanti per chi gestisce e porta avanti le imprese e le fabbriche in Italia. Il pericolo dato dalla diffusione del Coronavirus rischia di mettere in ginocchio l’intera economia del nostro Paese. E a rassicurare tutti potrebbero non bastare le dichiarazioni appena rilasciate dal ministro per l’economia Gualtieri. Anche perchè l’agenzia Moody’s è stata molto chiara, nell’ultimo aggiornamento diffuso ieri pomeriggio. L’agenzia di rating ha infatti reso nota la posizione dell’Italia, secondo la quale sarebbe tornato il rischio della recessione.

Da qui è venuto fuori un appello, accorato e spontaneo, da parte dei presidenti delle associazioni delle imprese italiane. A partire da Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda. Lui si occupa di una delle costole più importanti dell’economia d’impresa in una delle zone più floride del nostro Paese. E dalle sue parole si evince la paura e la preoccupazione per il futuro delle imprese del Nord Italia. “Siamo in emergenza, le misure adottate fino ad ora sono insufficienti“, ha dichiarato Bonomi, senza usare mezzi termini e parlando anche a nome di altre figure del suo calibro.

Sconteremo duramente, e anche in chiave futura, l’impatto di questo coronavirus“, ha proseguito Bonomi. Dunque il pericolo per le imprese italiane sembra essere molto forte, anche su fronti diversi. Come ribadisce Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica, il quale sostiene che la prevenzione per i cittadini e il sostegno alle imprese devono viaggiare di pari passo. “Sacrosanto difendere la salute dei cittadini, ma anche il nostro sistema economico è un bene da tutelare. Al momento c’è un allarmismo esagerato che ci fa e ci farà molto male“, ha dichiarato.

Rilanciare le imprese in Italia

Dunque chi gestisce le aziende italiane accusa il Governo di aver dato una stretta troppo decisa per difendersi dal pericolo giunto dalla Cina. A questa si aggiunga anche la seconda accusa, forse ancor più grave. Gli industriali, infatti, sostengono che il Governo nazionale si sia mosso in maniera troppo lenta e impacciata per fronteggiare questa presunta emergenza. E il tavolo tecnico convocato sempre ieri pomeriggio a Palazzo Chigi sembra non bastare a placare questa ondata negativa, che ha già investito le imprese e rischia di rovinare addosso al Governo.

Tra le altre cose, il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci aveva reso noto il malessere di chi gestisce le imprese in Italia. Da qui è arrivato anche un monito ben assestato nei confronti di chi deve prendere delle decisioni. Decisioni che devono essere rapide e portare effetti nell’immediato, senza deleghe e frammentazioni. In gioco c’è il futuro dell’economia in Italia, e non solo l’interesse di pochi.

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