I vertici del teatro della Scala temono per i tempi di durata del contagio del Coronavirus. Nelle scorse ore il sindaco di Milano Sala aveva chiesto la riapertura.
Il Coronavirus non sembra voler risparmiare niente e nessuno nel nostro Paese. L’ultimo aggiornamento parla di ben 456 casi di contagio all’interno dei confini italiani. La regione più colpita è nettamente la Lombardia, che finora ha fatto registrare ben 305 soggetti che avrebbero contratto il virus dall’inizio della sua diffusione. Tra questi ne emerge uno che riguarda il teatro alla Scala, una delle eccellenze del nostro Paese oltre che di Milano. Da qui sarebbe arrivata la notizia di un nuovo caso di contagio tra lo staff del teatro del capoluogo meneghino.
Si tratta di un corista che avrebbe dovuto prendere a uno dei prossimi spettacoli inseriti nel calendario della Scala. Si tratta de “Il Trovatore“, opera per la quale l’ultima prova sul palco è stata effettuata lo scorso 12 febbraio. Il giorno dopo, il corista si sarebbe messo in malattia e da allora non è più tornato sul posto di lavoro. Fino alle ultime ore, in cui è stato scoperto che l’artista avrebbe contratto il Coronavirus e sarebbe costretto alla quarantena. Da qui la decisione di sospendere tutte le attività all’interno del teatro alla Scala di Milano, almeno fino al 2 marzo prossimo.
Adesso l’attenzione si riversa anche sui colleghi del corista e su tutte le altre persone presenti nella struttura nell’ultimo giorno di prove. Anche perchè lo stesso artista sarebbe ormai fuori pericolo, stando alle ultime notizie che arrivano dalla sua parte. Il corista avrebbe infatti superato la fase acuta della malattia senza avere particolari ripercussioni. Inoltre non è mai stato ricoverato e avrebbe dunque affrontato tutto l’iter dei quattordici giorni successivi alla messa in malattia dalla propria abitazione. E non ci sono notizie di contagio tra le persone con cui ha condiviso l’appartamento nelle ultime due settimane.
Nelle scorse ore era arrivato l’appello da parte del sindaco di Milano, Beppe Sala. Quest’ultimo aveva usato poche ma semplici parole, “riapriamo Milano“. Tuttavia, non è possibile far sì che il teatro alla Scala possa riprendere le sue attività consuete, finchè non ci sarà una messa in sicurezza definitiva della struttura. Intanto tutti i dipendenti e le maestranze presenti nel teatro nel giorno delle ultime prove del “Trovatore” sono state avvisate in maniera urgente. Ognuno di loro dovrà sottoporsi agli accertamenti di rito per scoprire se è avvenuto o meno il contagio del Coronavirus.