Questo film è una delle scoperte più belle del Festival del cinema di Berlino del 2020. Mogul Mowgli è un film realizzato in modo autentico da artisti che danno il massimo con Riz Ahmed protagonista.
Mogul Mowgli è una delle piacevoli sorprese alla Berlinale 2020, anche se è fuori concorso. Riz Ahmed è un rapper pakistano britannico di nome Zed, in procinto di scoppiare dopo una serie di concerti che hanno registrato il tutto esaurito, ma viene colpito da una malattia quando torna a casa per visitare la sua famiglia.
Riz Ahmed offre una performance davvero indimenticabile che dimostra il suo talento. È difficile vederlo lottare contro la malattia autoimmune che lo debilita completamente. Tutto ciò a cui stava lavorando si ferma. Tra casa e ospedale egli pensa alla sua vita e al suo passato, ed è costretto a confrontarsi con le sue radici, nonostante il desiderio di andare avanti. Il film è il primo lungometraggio di un regista pakistano-americano di nome Bassam Tariq e, lavorando con Riz, ha creato un film notevole ed emozionante.
Le esibizioni rap di Zed sono esaltanti. I testi sono brillanti combinati con una resa perfetta da togliere il fiato. Non è facile scrivere testi così d’impatto e farli sembrare autentici, ma si sono presi del tempo per creare queste canzoni e includerle perché sono così importanti per il film. Parlano del razzismo e della vita da ragazzo pakistano in Inghilterra e di come superare l’intolleranza e l’oppressione. Poi si sa, quando in un film la musica è protagonista ed è ben scritta, aiuta anche il film a mantenere un ritmo e a celebrare la narrazione.
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E c’è una scena straordinaria in cui i molteplici fratelli e sorelle di Zed fanno battute e danno risposte argute alle critiche. Non solo è un film autentico, ma scene come questa raramente sono così perfette in un film. Posso solo ribadire che questo film mi ha impressionato moltissimo: il cinema, l’onestà, la leggerezza, il potere di esso, insieme alla performance di Riz Ahmed. È un film molto sincero e introspettivo, a volte cupo e triste, ma con un vantaggio che è immensamente stimolante.
Ogni artista può immedesimarsi in Zed e nel suo desiderio di riuscire, di atterrare finalmente dove vuole essere, senza sacrificare la propria integrità per arrivarci. E questa è una delle parti più toccanti di Mogul Mowgli: imparare a superare le sfide. E’ una storia su una malattia che può aiutarci e insegnarci, perché costringe Zed a tornare a casa e confrontarsi e comprendere se stesso per diventare veramente se stesso. Una piccola bomboniera che speriamo venga distribuita anche in Italia prossimamente.
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